Renault e Stellantis: incroci di manager e marchi
Singolare incrocio automobilistico tra Francia e Italia. Il milanese Luca De Meo, dal primo luglio 2020 ad di Renault, ha presentato online da Parigi il piano industriale del gruppo, in pratica una vera “Renaulution” al 2025, la “Nuovelle Vague” del gruppo. Qualche giorno dopo tocca a Fca (Elkann-Agnelli) e a Psa (famiglia Peugeot) unirsi in Stellantis e mixare, all’interno della nuova realtà – con al volante Carlos Tavares – i marchi italiani, francesi, americani e anche uno tedesco.
Insomma, Renault, mancata sposa per poco di Fca, e Stellantis, conseguenza del successivo fidanzamento lampo tra il Lingotto e Psa, partono con i rispettivi programmi quasi in contemporanea, anche se per Stellantis la strategia dovrebbe essere delineata solo dopo l’estate.
De Meo, ex manager di Fiat, si troverà «in casa», cioè in Francia, anche i marchi «amici» torinesi, emigrati in Stellantis e ora alleati dei rivali di sempre Peugeot, Citroën e Ds. E lo stesso vale per Tavares, cresciuto in Renault, poi approdato alla controllata Nissan e, quindi, ancora a Parigi al fianco di Carlos Ghosn. Intrecci, incroci e amarcord per una sfida tra due autentici numeri uno.
In Renault, intanto, tornerà la R5, sarà tutta elettrica e «andrà a toccare le corde nostalgiche degli anni ’80», puntualizza l’ad di Renault. Un po’ come era successo in Fiat con la riedizione, in chiave moderna, della mitica 500. Strategia che vince non si cambia.