Renault e il cinema: un amore “kolossal”

di Roberta Pasero
Ciak, motore, si gira. Ma qui il motore non è quello della macchina da presa, è delle automobili Renault. Che con il cinema ha una histoire cominciata dalle origini. Dal 1895 quando i fratelli Lumiere registrarono il brevetto del primo cinematografo e crearono uno studio a Boulogne Billancourt, a due passi da dove nel 1899 i fratelli Renault avrebbero aperto il primo stabilimento, sull’Ile Seguin.
 
Fu quasi naturale chiedere a loro di girare il primo cortometraggio dove Louis Renault compariva al volante del primissimo modello della marca, Type A. Pochi fotogrammi, il fruscio della pellicola in bianco e nero che di tanto in tanto saltava e quella prima vettura che avanzava adagio, imponente verso il futuro.
 
Da allora è stato amour fou. C’è una Type CB del 1910 in viaggio sul Titanic verso l’America pronta a trasformarsi nell’alcova per una scena d’amore tra Leonardo di Caprio e Kate Winslet. C’è la torpedo del 1928 Type NN a rincorrere un carrarmato in Indiana Jones e l’ultima crociata. Ed è una Renault 11 che Roger Moore requisisce sotto la tour Eiffel in 007 Bersaglio mobile per un inseguimento talmente infernale che urtando contro una barriera la vettura si trasforma in una decapottabile prima di finire spezzata in due, mentre il “collega” Sean Connery in “Mai dire mai” insegue a fatica con una motocicletta una R5 Turbo 2.0.
Ma sono decine i modelli, da R4 a R8 Gordini, da Renault Fuego a AX Torpedo, che in questi anni sono stati protagonisti o comparse del cinema, accanto ai grandi nomi francesi come Jacques Tati, Louis de Funes, Lino Ventura o internazionali in “Monsieur Hulot nel caos del traffico” o “Licenza di Esplodere”, e tanti altri titoli che l’hanno portata anche in un futuro a zero emissioni. ma apocalittico grazie a Twizy, come ha fatto Steven Spielberg in Ready Player One.
Ancora oggi sono almeno 40 le automobili Renault che ogni anno vanno sul set di oltre 200 film, mentre sono 300 le vetture che accompagnano i protagonisti del cinema sul tapis rouge dei grandi festival francesi, da Cannes a Deauville, da Cabourg all’Alpe d’Huez. A dimostrazione che l’amore tra il cinema e Renault è un kolossal che non arriverà mai ai titoli di coda.

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