Renault in crisi: le ripercussioni fuori Europa
di Luca Di Grazia, lettera dal Marocco
L’ampliamento dello stabilimento Renault/Somaca, a Casablanca, non è più all’ordine del giorno, almeno non nell’attuale clima economico, come viene riportato dalla filiale nordafricana al quotidiano marocchino “Le Matin”.
Il gruppo francese ha infatti deciso di sospendere i piani di aumento della capacità produttiva in Marocco e Romania. Questa decisione si inserisce nel contesto del progetto di trasformazione del gruppo presentato alla fine di maggio, che mira a realizzare un risparmio di oltre 2 miliardi in tre anni e a porre le basi per una nuova competitività.
Annunciato nel 2018, il progetto di raddoppio della capacità totale della Somaca (160.000 unità entro il 2022) risponde alla domanda di veicoli della Global Access Range. Lo stabilimento Renault di Casablanca aumenterà la sua capacità produttiva da 80.000 unità nel 2018 a più di 100.000 veicoli all’anno entro il 2020.
“Nel contesto dell’attuale crisi e del calo della domanda globale, il gruppo conferma la sospensione dell’aumento di capacità dello stabilimento di Casablanca e si attiene all’aumento di capacità raggiunto finora“, afferma Renault Marocco, aggiungendo che lo stabilimento di Tangeri, che ha una capacità di 340.000 veicoli all’anno, “non è inizialmente interessato dal progetto di aumento di capacità”.
Da segnalare che con gli stabilimenti di Tangeri e Somaca, la capacità industriale installata del gruppo in Marocco ammonta alla notevole quota di 440.000 veicoli l’anno.
Trasformazione globale
Le difficoltà incontrate da Renault, la grande crisi dell’industria automobilistica, la pandemia da coronavirus con il lockdown e l’urgenza della transizione ecologica, sono tutti imperativi che spingono il gruppo francese ad accelerare la sua trasformazione. Il progetto di piano rafforzerà la resilienza della società concentrandosi sulla generazione di flussi di cassa. Si basa su un approccio più efficiente alle attività operative e su una rigorosa gestione delle risorse.
Il progetto di adeguamento della forza lavoro si baserebbe quindi su misure di riqualificazione, mobilità interna e licenziamenti o prepensionamenti volontari. Sarebbe ripartito su tre anni e riguarderebbe quasi 4.600 posti in Francia, ai quali si aggiungerebbe la riduzione di oltre 10.000 altri posti nel resto del mondo.
“In un contesto di incertezza e complessità, questo progetto è fondamentale per garantire prestazioni solide e sostenibili, con la soddisfazione del cliente come priorità”, dice Clotilde Delbos, ceo ad interim di Renault. Facendo leva sui nostri numerosi asset, come il veicolo elettrico, capitalizzando le risorse e le tecnologie del gruppo Renault e dell’Alleanza, e riducendo la complessità dello sviluppo e della produzione di veicoli, vogliamo generare economie di scala per ripristinare la nostra redditività complessiva e garantire il nostro sviluppo in Francia e a livello internazionale”.
Ricordiamo che lo stabilimento Somaca, Società Marocchina Costruzione Automobili, venne creato nel 1959 attraverso una joint-venture tra il Regno del Marocco e Fiat, e ha prodotto alcuni modelli Fiat, Simca e Renault, prima di venire ceduto a Renault.