Rc auto: le aree di miglioramento ci sono
di Maria Bianca Farina, presidente di Ania
È ormai divenuto molto importante impostare una riforma organica dell’ordinamento Rc auto, al fine di valorizzare i principi ispiratori di accessibilità e coesione della grande riforma del 1969 nell’attuale contesto di mercato. Se da una parte è vero che negli ultimi anni ci sono state evoluzioni positive del sistema, con minori premi medi e una riduzione del divario rispetto all’Europa e dei divari territoriali tra le diverse province, dall’altra parte permangono rilevanti aree di miglioramento che è necessario indirizzare. Secondo Ania, è necessario intervenire su una serie di aspetti. Innanzitutto sull’onerosità delle lesioni gravi perchè «i maggiori costi di risarcimento connessi ai sinistri mortali determinano il 40% circa del divario di prezzo rispetto agli altri Paesi europei, principalmente in connessione a una stima più elevata della componente di danno non patrimoniale. Quindi, sul rischio stradale elevato visto che la maggiore incidenza di sinistri mortali (+16%) e di lesioni (+15%) per km di guida rispetto ai principali Paesi europei è chiara determinante di incremento del prezzo Rc auto.
Altro capitolo il bonus-malus con importanti spazi di miglioramento: il sistema attuale non è più efficace nel distinguere i clienti secondo la propria effettiva rischiosità (84% dei clienti nella prima classe di merito nel 2019) e non svolge quindi più la propria funzione educativa e premiante dei comportamenti virtuosi. Inoltre, l’incidenza delle frodi sul totale dei sinistri auto in Italia è doppia rispetto ai dati pubblicati dagli altri Paesi europei (8-10% contro 3-4%), con conseguente inflazione della frequenza e del costo medio dei sinistri.
Ultimo aspetto sul quale intervenire, la migliorabilità della convenzione di indennizzo diretto. Riteniamo che una riforma efficace dell’intero sistema debba indirizzare in modo organico tutte le principali aree di miglioramento identificate, ponendosi il duplice obiettivo di incremento dell’accessibilità complessiva dell’Rc auto, riducendone il prezzo medio per tutti i cittadini, e di promozione della coesione territoriale, intervenendo sulle determinanti di differente sinistrosità tra province, rilanciando quindi i principi ispiratori della grande riforma del 1969 nell’attualecontesto di mercato.