Quello scooter con le stellette

La Vespa è l’icona del design industriale italiano per eccellenza.  È stata esposta nei musei di tutto il mondo. Fa parte delle collezioni permanenti della Triennale di Milano e del MoMA di New York. Disegnato nel 1946 dall’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, lo scooter – con la rivale Lambretta, nata l’anno seguente – anticipò l’avvento definitivo dell’automobile, permettendo la prima motorizzazione di massa in Italia.

Al fianco dei soldati

Il mezzo che appare nella foto, invece, è l’americano Cushman 53 “Airborne Infantry Scooter”. Fu progettato per risolvere un problema militare. Le truppe aviotrasportate erano veloci nell’aria, ma a terra diventavano dei pedoni, lentissimi a spostarsi. Lo scooter Airborne doveva aumentarne la mobilità, specialmente per le comunicazioni e, con un carretto a traino, la logistica.

L’impiego ad hoc

Risultò inadatto all’impiego previsto. Dal peso di 115 kg e perlopiù in acciaio dolce, dimostrava una marcata tendenza a piegarsi in due quando toccava terra dopo il lancio col paracadute. Tornò invece utile per i piccoli spostamenti, specialmente negli aeroporti militari. In questo ruolo apparve in migliaia di esemplari al seguito delle truppe alleate durante la Liberazione. Raggiunse l’Italia nel 1944 – dove, si può ragionevolmente presumere, attirò l’attenzione dell’Ing. D’Ascanio…

Il tocco di D’Ascanio

È design italiano. D’Ascanio prese un progetto male eseguito, una schifezza, e lo trasformò in un prodotto che ha messo l’Italia – e in seguito molti altri Paesi – su due ruote anziché su due piedi. La Vespa è stata venduta in decine di milioni di esemplari. I progetti importanti non nascono dal nulla, spesso vengono fuori da qualcosa che un altro progettista ha sbagliato.

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