Quel tragico conto dopo anni di tagli e incuria

di Giordano Biserni*

Un un piano Marshall della viabilità e della sicurezza stradale dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova. Occorre necessariamente domandarsi cosa si può fare per evitare tragedie come quella di Genova e quella, sempre piuttosto recente, di BolognaIn pratica, è come se stesse arrivando il conto da pagare su anni e anni di tagli e incuria, che purtroppo comporteranno interventi obbligatori per sanare i disagi esistenti.

Il nostro Paese ha due spine dorsali, la A1 e la A14, e quando si bloccano queste due arterie, l’Italia si spezza e l’economia e risente in modo enorme. Episodi come questi incidono pesantemente sulla sicurezza, sul turismo, sull’industria e sull’aumento del senso di insicurezza sociale, creando una vera e propria paralisi di tutto il sistema Italia.

Non siamo dei tecnici e i controlli e la manutenzione delle infrastrutture li lasciamo a chi di competenza. Dal nostro canto possiamo solo intervenire per garantire la sicurezza, ma per far ciò occorre potenziare l’organico dei corpi di pronto intervento. La polizia stradale ormai interviene in casi di emergenza, inseguendo gli episodi che accadono, senza riuscire a fare una maggior prevenzione, per carenza di personale.

Un discorso a parte va fatto per il trasporto pesante su gomma, dove occorre personale di controllo specializzato che riesca ad analizzare nei dettagli le ore di guida, le ore di riposo, la velocità del veicolo nonché il peso e dimensioni del carico, per riuscire a regolamentare questo settore, che ha delle specificità e delle criticità molto complesse.

*Presidente di Asaps

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