Quel motore diesel dalle sette vite
di Massimo Ghenzer
Un momento di riflessione è dovuto, per comprendere la dicotomia tra la «quasi» criminalizzazione che i media fanno dei motori a gasolio e il comportamento dei clienti, sia privati sia flotte aziendali, che al contrario continuano a comperare diesel. Un recente “World Energy Outlook” analizza l’evoluzione dei carburanti e dei propulsori fino al 2040, e prevede un declino delle motorizzazioni diesel per le auto, ma non per i grandi mezzi di trasporto merci su gomma. Il motivo si sostiene risieda nella maggiore efficienza dei grandi diesel nei percorsi autostradali, dove si raggiungono le performance desiderate a un numero di giri comparativamente inferiore rispetto ai motori a benzina. Per le auto passeggeri, l’analisi e le previsioni sono più articolate. In una visione prospettica si può dedurre che i piccoli motori benzina siano più efficienti dei piccoli diesel, mentre per i grandi motori, prevalgono quelli a gasolio per efficienza.
Se poi analizziamo i due grandi centri di acquisto, flotte e privati, notiamo che per le auto aziendali i fleet manager scelgono in grande maggioranza i diesel, preferiti per costi ed efficienza, mentre i privati non hanno assolutamente ridotto gli acquisti di vetture sempre a gasolio.
Ibride e occasione mancata
Peraltro, le motorizzazioni alternative proposte, ibrido ed elettrico non sembrano decollare. L’ibrido che qualche anno fa sembrava la vera alternativa per il futuro, per il momento ha mancato le aspettative. L’elettrico realizza numeri risibili in Italia e l’infrastruttura di ricarica è ancora in via di sviluppo. Inoltre, non ci sono rallentamenti negli investimenti per cercare di ridurre consumi ed emissioni dei diesel, e per i benzina si sono sviluppati propulsori più piccoli ed efficienti a 3 cilindri.
Di contro, non sembra aumentare velocemente il numero dell’offerta di vetture ibride. Per l’elettrico si nota, invece, un notevole impegno progettuale che si augura porti nei prossimi anni a un aumento dell’offerta sostenibile economicamente e tecnicamente.
Il diesel, dunque, per il momento non è morto e sepolto. Il mercato continua a richiederlo e comperarlo, e le Case a renderlo sempre più efficienti e pulito. Con certezza possiamo anche dire che i motori diesel saranno sempre meno piccoli, perché la loro efficienza aumenta con la cilindrata.