Quei ragazzi di SolidApe: 8.000 chilometri per solidarietà

Punti dall’Ape della solidarietà. L’Ape è l’Ape, quella con la maiuscola, quella che continua ad essere un indispensabile mezzo da lavoro per molti, ma anche un’inseparabile compagna, a tre ruote. Nata nel 1948 come furgoncino “povero” per contadini e piccoli artigiani, nei tempi più recenti ha  preso ad assumere mille volti, tra cui persino quello di partner di sfilate di moda e “vetrina” da street food. Quella che vi racconto questa volta è una storia di bella solidarietà cui ho assistito da spettatore e da testimone. E’ la storia dei  “ragazzi” di SolidApe. Il nome? Una crasi della generosità. L’entusiasmo? Quello di adolescenti in fuga da soli per la prima volta.  E invece i dieci “ragazzi” di SolidApe, che poi starebbe appunto per Solidarietà con l’Ape e attraverso l’Ape, non sono proprio degli sbarbati, visto e considerato che il più giovane ha 41 anni e il più “maturo”, si fa per dire, data l’avventura che hanno intrapreso con successo, di anni ne ha 64. Obiettivo: salire a bordo e raggiungere Capo Nord. Salire a bordo di cosa?  Dell’Ape, naturalmente, anzi di cinque Ape che  hanno “resistito” egregiamente lungo gli ottomila chilometri che, dalla Riviera del Brenta hanno portato il gruppetto a NordKapp. “ E’ una promessa per un desiderio che egli aveva, fatta in punto di morte a mio padre- mi spiega uno dei “ragazzi”, Michele Maschera, 43 anni, assicuratore. Ne ho parlato con alcuni amici ed è nato il progetto  per raccogliere fondi destinati  alla ricerca”. Undici giorni di viaggio all’andata e altrettanti al ritorno. Con una media di 300 chilometri al giorno. L’impresa del team di Solidape è stata varata sotto lo sguardo vigile di Marco Zangrilli, infaticabile promoter ( a bordo, ovviamente, del suo Ape Calessino) e di Jean Claude Aiazzi, presidente di Ape Club d’Italia a Mondaino, nell’entroterra romagnolo, che ha accolto il raduno europeo dei mezzi Ape. Partiti il 23 Luglio alle 11 da piazza IV Novembre in quel di  Cazzago di Pianiga, in provincia di Venezia, i dieci di Solidape non hanno fatto in tempo a rientrare che si sono messi subito all’opera per varare altre iniziative come la donazione (puntualmente effettuata) di una roulotte per i terremotati di Amatrice . Come dire che, per loro, il motore della solidarietà resta sempre acceso. E sono tutte storie, queste, destinate a fare un bel rumore.

Gabriele Villa

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