Quando l’ordinanza, ignora…

di Paolo Caputo

Tutto d’un tratto una domenica ti ritrovi …a piedi. E ti chiedi come sia possibile, visto che guidi un diesel Euro 6 del 2015, oggi la tecnologia più avanzata nella limitazione dell’inquinamento prodotto dai veicoli alimentati a gasolio.

Poi scopri che l’ordinanza del Comune di Roma n. 183 del 15/11/2017 non include tra i veicoli derogati/esentati dal divieto di circolazione nelle c.d. “Domeniche ecologiche” quelli appartenenti alla categoria diesel Euro 6 anche se dotati, peraltro, di filtro anti-particolato, e, naturalmente, inizi a chiederti: Perché?

Te lo chiedi perché non esiste, al momento, la possibilità di dotarsi di dispositivi di maggiore efficienza, e quindi ti sembra che tale decisione, oltre a essere disincentivante verso il rinnovo di un parco auto obsoleto –  in Italia il nostro parco auto ha l’anzianità media più alta d’Europa – sia immotivata e discriminante.

Qualcuno obietterà che ormai il destino del motore a gasolio è segnato. Peccato che si tratti di limitazioni e progetti datati al più 2030, se non 2050… come dire, beato chi dovrà gestire gli annunciati cambiamenti… in questi proclami la demagogia impera, e gli attuali amministratori pubblici e privati si lanciano in crociate che (tanto) non saranno loro a gestire.

Infatti, come ben si può comprendere dai rilievi pubblicati dal competente organo d’informazione automobilistica Quattroruote, consultabili al link http://bit.ly/2hJVVmq, per poter determinare l’impatto derivante dall’uso di un veicolo, occorre considerare non solo le emissioni puntuali di tale veicolo, ma quelle ben più rilevanti derivanti dall’uso dello stesso, in relazione a una determinata percorrenza.

Il diesel Euro 6 è virtuoso

Ecco che i veicoli a gasolio Euro 6, dato il ben noto minor consumo, su una distanza media giornaliera di 100 km, riescono ad inquinare meno di un analogo veicolo dotato di alimentazione a gas (…esentato dal divieto in questione!).

Ecco, a mero titolo d’esempio, la quantità di emissioni di CO2 di una Fiat Panda in funzione delle varie motorizzazioni ed a parità di percorrenza:

Fiat Panda

Consumo

Emissioni di CO2

1.2 alimentato a benzina

5,6 l/100 km

133 g/km

1.2 alimentato a Gpl

7,2 l/100 km

116 g/km

1.2 alimentato a metano

4,1 kg/100 km

113 g/km

1.3 a gasolio

4,3 l/100 km

114 g/km

come possiamo vedere non è certo il motore a gasolio quello maggiormente inquinante, almeno quanto a CO2.

E poi, siamo sicuri che la CO2 prodotta da attività umane (appena il 4% del totale) sia tutta da attribuire alle autovetture? E no. Sono ben altre le fonti: centrali energetiche in testa, poi abitazioni, agricoltura, industria, trasporto di merci ed infine, le autovetture con un misero 5% (lo 0,2% del totale…). Questo nel mondo. E in Europa? Circa un terzo delle emissioni (lo 0,07% del totale). A questo punto vale la pena di domandarsi: quanto di questo inquinamento è causato dalle vetture recenti? Appena l’8% (e siamo quindi allo 0,006% del totale). Visto che il tanto sbandierato obiettivo dell’Unione reuropea (v. premessa dell’ordinanza) impone una riduzione del 25%, in Europa – non in Italia e tantomeno a Roma – vale appena uno 0,00015% del totale delle emissioni di CO2. Ci siamo capiti.

Altri reclamano che i filtri anti-particolato sono inutili e, perfino, dannosi in quanto sono progettati per “rigenerarsi”; sotto i 60 km/h (quindi durante i cicli urbani, appunto) il sistema filtra i gas e trattiene le polveri, superati i 70 km/h (quindi durante un normale viaggio extraurbano) avviene la pulizia, la cosiddetta “rigenerazione“. Ora, premesso che al momento della “rigenerazione” è provato che tali filtri non emettano quantità di PM10 superiori ai veicoli non dotati di filtro, appare abbastanza evidente che la citata ordinanza ignora che in città il limite di velocità è ben inferiore alla velocità di “rigenerazione” del filtro.

Una grave discriminazione

Bene, sembra acclarato che l’esenzione dei diesel Euro 6 è tecnicamente immotivata. E la discriminazione?

La discriminazione deriva dal fatto che, qualora fosse realmente necessario fermare questi veicoli, allora andrebbero fermati TUTTI i veicoli a motore termico. Nessuno escluso.

Invece, le c.d. “Domeniche ecologiche” sono predeterminate. Una al mese. Che piova o splenda il sole, che sia necessario o meno, andremo a piedi. Anche se ci siamo dotati del mezzo meno inquinante disponibile. Questo è!

Per queste ragioni, è auspicabile che lamministrazione romana riconsideri l’ordinanza del Comune di Roma n. 183 del 15/11/2017 a evitare ulteriori discriminazioni nelle date, ahinoi, già previste in futuro, ripristinando, come ovunque nel mondo, l’esenzione per i veicoli a gasolio Euro 6 dotati di filtro anti-particolato e adottando provvedimenti che abbiamo un documentato fondamento scientifico e non meramente demagogico.

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