Quando l’Italia fa la differenza

di Piero Evangelisti

Una volta si parlava di stilisti e carrozzieri dove l’Italia non conosceva concorrenti. Poi sono arrivati i “designer” e tutto sembrava cambiato (fatta eccezione per il grande Walter de Silva). Certo, non ci sono più i Michelotti o i Bertone, ma la tradizione regge. Alla guida di Italdesign non c’è più il fondatore Giorgetto Giugiaro, ma l’azienda piemontese, oggi controllata dal Gruppo Volkswagen, ha recentemente preso l’iniziativa di produrre alcuni esemplari “unici” (tutti venduti), cosa mai successa. In questo caso sono cinque, quelli della Zerouno presentata a marzo al Saone dell’Auto di Ginevra, una vettura assolutamente speciale che è attesa come protagonista all’evento clou di Pebble Beach, California, a Ferragosto, luogo dove arrivano tutti i più ricchi collezionisti da ogni angolo del pianeta.

Una supercar da veri appassionati

«Il successo incontrato dalla Zerouno – ha dichiarato Filippo Perini, Head of Innovation Design e artefice delle ultime straordinarie Lamborghini, compreso l’immenso Suv Urus – è un grandissimo successo, frutto del lavoro di squadra. Significa anche che l’idea di produzioni ultra limitate è vincente. La vendita della quinta e ultima vettura non significa che il progetto Zerouno sia concluso, stiamo anzi già lavorando sulla versione roadster». Gli appassionati, insomma, sono avvisati e possono sperare di mettersi al volante di un bolide che con 610 cv può raggiungere una velocità massima di 330 orari e passare da 0 a 100 in appena 3,2 secondi (sempre che sia possibile trovare il luogo dove riuscirci). Zerouno by Italdesign è un’auto che difficilmente avremo la fortuna di incontrare su strada, ma è piacevole consolarsi col fatto che il Made in Italy, anche quando è controllato dai tedeschi, resta vincente. 

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