Alessandro Smania, direttore Marketing di MAN Truck e Bus Italia
Pullman sempre più sicuri con l’hi-tech a bordo
di Ennio Montagnani
Meno del 2 per cento dei veicoli coinvolti in incidenti sono pullman e meno dell’1% dei morti e feriti dal 1980 al 2015 sono dovuti a incidenti che hanno coinvolto questi mezzi. A dirlo sono i dati Istat 2015 che certificano come il pullman sia il mezzo più sicuro su gomma. Un risultato al quale hanno contribuito in modo importante gli enormi passi in avanti compiuti sul fronte dei sistemi tecnologici installati a bordo. In quest’ottica, sono interessanti i dati, relativi alla Germania, forniti da Man (Gruppo Volkswagen), tra i produttori di veicoli commerciali e per il trasporto di persone più importanti d’Europa. Grazie all’introduzione dell’Esp sono stati abbattuti del 44% gli incidenti dovuti alla perdita di controllo del veicolo, e addirittura del 71% quelli evitati grazie all’Acc (Adaptive cruise control), ovvero il sistema di controllo della velocità di crociera che grazie a un radar consente di mantenere la giusta distanza di sicurezza; l’Lgs (controlla il mantenimento della corsa longo la corsia), invece, ha fatto dimezzare (-49%) gli incidenti dovuti all’abbandono della carreggiata. E’ stato calcolato che se tutti i veicoli adottassero questi sistemi, il risparmio in soli termini economici sarebbe di oltre 30 milioni di euro (per i soli danni causati dagli incidenti in Germania: fonte Allianz).
L’innovazione al centro
“Dal 2015, con un ulteriore step migliorativo nel 2018, in Europa e anche nel nostro Paese per le nuove immatricolazioni, sono obbligatori l’Eba (il sistema di assistenza alla frenata di emergenza (consente di potenziare l’azione sul pedale in caso di emergenza) e Lgs”, puntualizza Alessandro Smania, direttore Marketing di Man Truck e Bus Italia. E sono in fase di sviluppo altri sistemi, come il freno multicollisione che inizia automaticamente la frenata dopo un impatto, persino prima che il conducente abbia il tempo di reagire. Insomma la gravità dell’incidente può essere ridimensionata e, in condizioni ideali, si possono evitare impatti successivi. A patto, però, che tutti i dispositivi, a maggior ragione quelli più avanzati, devono essere perfettamente funzionanti, in parallelo a una corretta manutenzione dei mezzi. Il parco circolante sulla nostre strade, infatti, ha un’età media di 12,5 anni, tra le più alte d’Europa.