Franco Fenoglio (secondo da destra)
“Progetto giovani conducenti”: c’è la prima assunzione
Dopo gli incontri di Verona, Palermo e Bari, si è svolto, a Roma, il quarto convegno con studenti delle scuole tecniche e professionali, organizzato dall’Unrae in collaborazione con il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, con l’obiettivo di fare il punto sul “Progetto Giovani Conducenti”, l’iniziativa di formazione nel settore dell’autotrasporto finanziata dall’Albo e condivisa con l’Unrae, con le principali associazioni del settore e altri operatori del comparto, nonché con il Centro Nazionale Opere Salesiane per la Formazione e l’Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP). Proprio il CNOS-FAP di Roma ha ospitato circa 300 studenti, accolti da rappresentanti degli Enti promotori, i quali hanno illustrato i contenuti e i termini del Progetto, che ha visto l’inserimento nel percorso formativo previsto dei primi 500 giovani aderenti, che hanno scelto la professione di conducente di veicoli industriali e si preparano a intraprenderla utilizzando il sostegno finanziario messo a loro disposizione dal Comitato Centrale dell’Albo che, visto il successo dell’iniziativa, ha portato da uno a quattro milioni il fondo dedicato.
Il messaggio di Delrio
Dopo l’introduzione del direttore generale dell’Unrae, Romano Valente, e del presidente della Sezione Veicoli Industriali della stessa, Franco Fenoglio, l’incontro è stato aperto dal presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, Maria Teresa Di Matteo, che ha portato il saluto del ministro Graziano Delrio, nel quale il ministro ha sottolineato che “in una stagione in cui l’autotrasporto sta cambiando, diventando più complesso, più tecnologico e moderno, è stato giusto pensare di rivolgersi a una nuova generazione di autotrasportatori, investendo sulla loro formazione”. Intervenendo nella sua veste di presidente del Comitato Centrale dell’Albo, Maria Teresa Di Matteo ha quindi ricordato che l’idea è nata perché da più parti veniva rappresentata all’Albo una carenza di ricambio professionale, anche di fronte al fatto che la tecnologia va avanti ed è sempre più performante. L’adesione al Progetto è stata molto più alta delle aspettative e le associazioni dell’autotrasporto evidenziano un forte interesse delle aziende verso l’iniziativa.
Francesco al lavoro grazie a Curcio Trasporti
All’incontro hanno portato la loro testimonianza tre studenti che stanno frequentando i corsi, Martina, Francesco e Davide oltre che imprenditori del settore dell’autotrasporto, con l’intento di far comprendere l’importanza dell’incontro tra l’offerta qualificata di conducenti e la domanda di professionisti preparati che si fa sempre più pressante sul mercato italiano ed europeo del lavoro in questo settore. E’ stato proprio in questa prospettiva che, a sorpresa, Giuseppe Curcio, ad della Curcio Trasporti, ha annunciato di aver inserito Francesco nell’organico della sua azienda. Antonella Galdi, vicesegretario generale dell’ANCI, ha affermato che l’Associazione dei Comuni d’Italia apprezza l’iniziativa “Giovani conducenti”, che è tra l’altro in linea con l’impegno che l’Anci sta portando avanti verso i cosiddetti “NEET”, per sviluppare opportunità di occupazione giovanile tramite i Comuni. “Crediamo fortemente – ha detto la Galdi – che una riforma del settore trasporti e mobilità in chiave sostenibile debba passare attraverso la valorizzazione della forza lavoro, e in tal senso il ricambio generazionale verso giovani qualificati e adeguatamente formati è un tassello imprescindibile nell’attuazione di politiche di mobilità che puntino sull’innovazione, sulla sicurezza e sulla sostenibilità energetica e ambientale”.
Il presidente Fenoglio: “Servono figure nuove”
Nel trarre le conclusioni della mattinata, il presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, Franco Fenoglio, dopo aver invitato i giovani a compiere con coraggio le scelte del proprio futuro professionale, ha preso lo spunto dalla situazione del mercato italiano del lavoro nel settore dell’autotrasporto, che si dibatte tra dumping sociale e carenza di conducenti qualificati, ricordando che “il settore ha bisogno, oggi più che mai, di figure nuove e altamente specializzate. Degli oltre 775.000 titolari italiani di Carte di Qualificazione del Conducente, 750.000 circa sono conducenti che non si possono definire “giovani”. Inoltre negli ultimi dieci anni l’offerta si è ridotta di oltre 180.000 unità, che dovrebbero essere sostituite da nuove leve di conducenti “di ultima generazione”, cioè abilitati a condurre veicoli industriali nei quali le soluzioni tecnologiche adottate per il risparmio di carburante (e quindi per minori emissioni), nonché per la sicurezza, sono all’avanguardia tra i mezzi che circolano su strada.
Determinante è la formazione
A questo punto è evidente che la formazione, potendo fornire soluzioni idonee a risolvere il problema del fabbisogno occupazionale in una prospettiva di sviluppo sostenibile, diventa fattore di produttività.” “Non resta che sperare – ha aggiunto Fenoglio – che i giovani formati con il contributo dello Stato non finiscano poi per trovare impiego in aziende di altri Paesi europei (Francia o Germania per esempio) dove il fabbisogno di conducenti è sentito come in Italia, ma dove le condizioni di lavoro sono più favorevoli. Se una tale ipotesi si verificasse, sarebbe ancora più difficile nel nostro Paese mantenere un adeguato livello di competitività del settore. Per questo auspichiamo che lo Stato, dopo aver provveduto ad aiutare i giovani a ottenere gli strumenti di una nuova professionalità, metta poi le aziende che li dovrebbero assumere nelle condizioni di farlo senza difficoltà, per esempio attraverso qualche forma di decontribuzione”.
Lo scenario ottimale
Il Progetto di formazione finanziato dall’Albo dà concretezza a una idea strategica da tempo accarezzata dalle aziende associate alla Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae, che vedono nella professionalità dei conducenti uno strumento essenziale per far recuperare al nostro Paese occupazione e trasporto qualificato proprio nell’ambito di una maggior sostenibilità complessiva, “nella quale si dovrà – ha sottolineato Fenoglio – fare ricorso a una intermodalità anch’essa sostenibile, dove continuerà a essere indispensabile il ruolo del trasporto su gomma, per la sua elasticità di impiego e la sua versatilità nella circolazione e distribuzione delle merci. Questo scenario proporrà certamente una revisione complessiva delle missioni dei vari mezzi di trasporto, nell’ambito di una ridefinizione generale del concetto di logistica, che vedrà affacciarsi il fabbisogno di nuove professionalità tecniche e gestionali, a integrazione di quelle dei conducenti. Per questo auspichiamo non solo che il Progetto Giovani Conducenti venga rinnovato, ma che si consideri l’opportunità di promuovere la professionalità di tutte le specializzazioni che concorrono a determinare la qualità del sistema logistico del nostro Paese, creando anche le condizioni per una crescente comunicazione tra il mondo della formazione e quello del lavoro”.