Produzione: rischia di impatti pesanti dalla guerra

di Gianmarco Giorda, direttore di Anfia

Dopo il trend negativo registrato negli ultimi cinque mesi del 2021, a gennaio 2022 l’indice della produzione automotive italiana inverte la tendenza, seppur con una  variazione positiva contenuta (+1,3%), anche considerando che il mese ha contato 20 giorni lavorativi contro i 19 di gennaio 2021. Questo per merito del ritorno in territorio positivo dell’indice della produzione di parti  e accessori per autoveicoli (+4,5%), mentre, per il settimo mese consecutivo, l’indice  della fabbricazione di autoveicoli registra un segno meno (-4,4%), sebbene in recupero rispetto alla flessione a due cifre di dicembre 2021, così come l’indice della  fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-0,5%). In lieve  recupero anche la produzione di autovetture, con l’indice a +2,1% nel mese.

Grazie al recente stanziamento, nell’ambito del decreto Energia, di un fondo per l’automotive, ci aspettiamo che le misure di incentivazione alla domanda di veicoli a zero e a bassissime emissioni (auto BEV e PHEV in particolare), di prossima definizione,  e le misure per la riconversione e riqualificazione della filiera industriale daranno una  spinta alla ripresa dei livelli produttivi. 

Purtroppo, il conflitto tra Russia e Ucraina al centro dell’attualità di queste settimane rischia di avere un pesantissimo impatto sul settore. L’interruzione delle forniture di  cablaggi prodotti in Ucraina sta comportando, infatti, il rallentamento e anche la  chiusura temporanea degli impianti di alcuni costruttori di autoveicoli, in Germania in  particolare, con preoccupanti risvolti per la nostra filiera della componentistica, che  esporta in questo Paese, primo mercato di destinazione, prodotti per un valore di oltre 4 miliardi di euro l’anno. 

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