Produzione in Italia: il Governo si tari sulle scelte positive

di Gianmarco Giorda, direttore di Anfia Dopo ben 27 flessioni tendenziali mensili consecutive (da luglio 2018), a ottobre  l’indice della produzione dell’industria automotive italiana registra un incremento a  doppia cifra (+14,5%). Evidenziano  questa inversione di tendenza, a ottobre, sia la già citata quarta variazione tendenziale  positiva consecutiva, la più alta, dell’indice della fabbricazione di autoveicoli (+39,5%),  sia un’ulteriore, ancora più robusta, crescita della produzione nazionale di autovetture  nel mese (+55%). Una ripresa senza dubbio innescata e mantenuta grazie alle misure di  incentivazione alla domanda degli scorsi mesi, di cui auspichiamo il rifinanziamento nella manovra attualmente in discussione, di fronte al preoccupante ribasso (-8%) del mercato auto a novembre, a incentivi terminati, e anche per scongiurare un massiccio  ricorso alla cassa integrazione nei prossimi mesi – a gennaio-ottobre 2020, le ore  autorizzate per la Cig nel settore automotive sono aumentate del 154% rispetto allo  stesso periodo del 2019.

Dopo un rialzo del 18,8% degli ordinativi a settembre, anche l’indice della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori inverte finalmente la tendenza  negativa degli scorsi mesi (+2,1%), un risultato su cui impatta anche la graduale ripresa  dei volumi produttivi di autovetture nei major market europei, a ottobre del 7% in  Germania e del 3% in Spagna, rispettivamente primo e secondo Paese in Europa per  numero di auto prodotte annualmente.

A livello congiunturale, l’indice destagionalizzato della produzione dell’intera filiera  automotive a ottobre riporta una variazione positiva dell’8,7%. La produzione industriale italiana nel suo complesso (escluso il comparto costruzioni) presenta nuovamente un andamento tendenziale negativo (con i beni di consumo a -4,1% e la fabbricazione di mezzi di trasporto a +5,6%), ma a livello congiunturale  l’indice destagionalizzato di ottobre 2020 risulta in crescita dell’1,3% (con i beni di  consumo a +0,7%). 

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