Politica e coronavirus: la priorità adesso non è il clima
In questo momento la priorità è sconfiggere il coronavirus, attraverso comportamenti responsabili e rispettando le disposizioni delle autorità. E lo stesso deve valere per l’Ue che, nei confronti dell’Italia e delle nostre imprese (il settore automotive con tutta la sua filiera, tra queste), è chiamata a decisioni immediate e concrete. Bruxelles, visto che il problema dei contagi non ha confini, deve rimettere ordine alle priorità. In questi giorni, con l’Italia in piena emergenza epidemia, sia il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, sia la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, hanno preferito farsi «gonfiare» la testa dalla solita Greta Thunberg.
È dello scorso 4 marzo, inoltre, la nota del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nella quale incoraggia la Commissione a presentare entro giugno un piano di obiettivi climatici al 2030 più ambizioso. Leggiamo: «L’Ue può dare l’esempio e contribuire a creare lo slancio internazionale necessario affinché tutte le parti aumentino le proprie ambizioni». Uno slancio internazionale che, in questo momento, servirebbe di più a ovviare ai tanti problemi che il coronavirus sta causando all’Italia.
Il clima è un problema (e anche un enorme business), ma ora si guardi con maggior vigore alla realtà di questi giorni: le paure, le vittime, i malati, la sanità, l’economia che affonda e le imprese che rischiano il blocco. E soprattutto il sostegno alla ricerca. Se poi ci si mette anche il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, a rilasciare interviste su temi di cui si deve trovare una soluzione, ma nel momento sbagliato…
Con il governo impegnato a reperire miliardi per far fronte alla crisi scatenata dal coronavirus e un mercato, quello dell’auto, che aggiunge sofferenza a sofferenza, riconoscere solo ora l’urgenza di rinnovare il parco veicoli, insieme alla «necessità di una nuova rottamazione a beneficio dell’ambiente e per dare ossigeno al settore», suona come una presa in giro. Il problema è da anni sul tappeto. E se ne parla proprio in questo momento? Ritardando così ancora quelle poche intenzioni di acquisto?