Pirati della strada: fuggire è inutile

di Giordano Biserni, presidente di Asaps

Secondo l’Osservatorio Asaps, nel primo semestre 2020 sono stati 386 gli episodi di pirateria stradale gravi, erano stati 543 nello stesso primo semestre del 2019  -157  – 29,1%. I morti nel primo semestre 2020  sono stati  33 e 463 le persone ferite. Nello stesso semestre 2019 i morti erano stati 55 e i feriti 670. Il decremento  delle vittime mortali è del 40%, quello dei feriti è del 31%. Ma attenzione, il dato va letto tenendo conto degli oltre due mesi di lockdown e al contemporaneo estremo controllo del territorio da parte delle forze di polizia anche se in chiave anti Covid-19.

L’87% dei casi è avvenuto di giorno e 13% di notte. Ma per le sole piraterie mortali le percentuali cambiano e salgono al 27,3% di notte e sono state  il 72,7% di giorno, come dire che quando si uccide di notte si scappa di più. Nel 51,3% dei casi il pirata viene poi individuato dalle forze di polizia che rilevano il sinistro. Quelli che scappano perché pensano di farla sempre franca si sbagliano di grosso. L’identificazione infatti  schizza addirittura 70% nei casi delle piraterie mortali!

Le piratesse  sono state 26, in pratica il 12,7%. I ciclisti vittime mortali  di pirati sono stati  4 in questo primo semestre e 60 i feriti. Lo scorso anno nella prima parte dell’anno i ciclisti morti erano stati 7 e 87 i feriti. I pedoni uccisi 19 quest’anno e 28 lo scorso anno. I feriti 150. I positivi all’alcol o alla droga sono stati il 14,6%, ma attenzione in questo caso ci si riferisce ai soli casi in cui il pirata è stato identificato immediatamente dopo l’incidente. I pirati stranieri sono stati il 13,7% del totale. Il maggior numero di pirateria è stato registrato in Lombardia con 78 episodi con morti o lesioni, seguono la Campania con 42, la Sicilia 36, Puglia 30, Emilia Romagna 29 e Lazio 27.

Nei mesi di luglio e agosto gli episodi purtroppo sono tornati a crescere.

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