Pd-5 Stelle una iattura per l’automotive

Si preannunciano tempi durissimi per l’auto. E la filiera si dovrà preparare rapidamente ad affrontare nuove vessazioni. Il governo Pd-5 Stelle in dirittura d’arrivo non promette alcunché di buono su questo fronte. E se fino a quando è rimasto in carica quello precedente a cercare di arginare l’ideologia anti auto dei grillini era la Lega, ora a unirsi sono due forze che fanno della demagogia e dell’ideologia uno dei cavalli di battaglia.

E così ci si può aspettare un inasprimento della guerra al diesel insieme a nuove tassazioni, come già si sta ventilando, a carico della fascia medio-alta della popolazione (Maurizio Landini, leader della Cgil, ci punta), rischiando in questo modo di rendere nuovamente difficile il mercato dei veicoli premium, quelli più remunerativi per le Case automobilistiche.

Resta da vedere, poi, cosa Pd e 5 Stelle si inventeranno sull’onda dell’ideologia “green”. Ben vengano i veicoli a zero emissioni, ma per risolvere velocemente i problemi di inquinamento e clima è necessario trovare il modo di liberare il parco auto dai circa 11 milioni di veicoli datati e ultra datati.

A questo punto, le associazioni della filiera sono chiamate a ricercare ancora più compattezza, valorizzando al loro interno quella cabina di regia che non riesce ad assumere l’auspicata dimensione istituzionale. Anfia, Unrae e Federauto, che hanno trovato l’unità di intenti, fattore più che positivo, cerchino ora nuove sponde allo scopo di affrontare nel modo più incisivo possibile quella che potrebbe trasformarsi in una guerra.

 

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