Parigi-Montecarlo, stavolta è Maserati grandeur
di Pierluigi Bonora
Da Parigi (Arco di Trionfo) a Montecarlo (Yacht club): 1.040 chilometri, da percorrere in due giorni, con sosta nella bella Lione, e attraverso le lussureggianti Borgogna e Provenza, terre di vini nobili. Maserati ha riunito un piccolo team di giornalisti (tre italiani) da tutto il mondo per far saggiare la gamma 2019 di Levante, Ghibli e Quattroporte.
Un test impegnativo a causa soprattutto del traffico in uscita da Parigi e a Lione (anche in Francia le infrastrutture urbane faticano a sostenere i flussi nelle ore di punta), premiato, per centinaia di chilometri, dalla vista di vigneti, paesini ordinatissimi e gli immancabili chateau, due dei quali (Chateau de Pommard e Chateau La Coste) scelti per i pit stop. Lo Chateau La Coste, in Provenza, è un museo privato a cielo aperto con opere d’arte e installazioni architettoniche nel grande parco. Scelta azzeccata quella di abbinare le tre lussuose e allo stesso tempo sportivissime Maserati a questi scenari.
I “rosiconi” francesi ci guardano
Si parte da Parigi alla guida di una Levante diesel GranLusso Grigio Maratea da 275 cavalli arredata da Zegna. Breve parata dell’invidiato made in Italy sugli Champs-Élysées, Place de la Concorde e via verso le autostrade. Vogliamo farci notare, in senso buono, e quando incrociamo lo sguardo di qualche rosicone transalpino, mettiamo in Sport: il ruggito immediato della «nostra» Maserati fa il resto. Il traffico è veramente caotico, ma il comfort del Suv, migliorato rispetto al modello precedente, tiene a bada lo stress. Un po’ di buona musica da Spotify grazie alla funzione Apple CarPlay ed eccoci in marcia, nel rispetto dei limiti, verso Sud: direzione Borgogna.
Paesaggi incantevoli
Levante corre veloce, ottimo il cambio automatico, all’interno la temperatura voluta viene raggiunta quasi all’istante. Teniamo il clima sui 19 gradi perché fuori, ironia della sorte, la temperatura oscilla tra i 24 e i 29 gradi.
Il cambio di modello è fissato a Pommard, nel castello costruito nel 1726, attorniato da un territorio dichiarato nel 2015 Patrimonio dell’umanità, proprio come il marchio Maserati, uno dei simboli mondiali del genio e della creatività del nostro Paese. Il vino è eccezionale, ma per ora ne sentiamo solo il profumo.
Tanta grinta
Si riparte in direzione della Provenza, questa volta su una sprintosa Ghibli GranSport S Q4 Blu Emozione, gli interni sono in nero Alcantara. Un coupé a quattro porte che dà subito pepe alla guida visto il motore da 430 cavalli. Per farlo sfogare bisogna attendere l’autostrada: i limiti sono rigorosi e le pattuglie in agguato. Solo in brevi tratti liberi dal traffico si può godere, per non più di un minuto, di questo motore. Ancorata al selciato, senza sbavature in curva e, all’occorrenza, un «minirazzo».
Un castello-museo
Eccoci, infine, al cospetto dell’inquietante grande ragno galleggiante di Louise Bourgeois (2003) che ci accoglie allo Chateau la Coste (vi raccomandiamo la cucina della trattoria tipica sotto il pergolato). Per l’ultima tappa ci accomodiamo sulla Quattroporte MY 2019, elegantissima, l’ammiraglia giusta per darsi un po’ di arie a Montecarlo. Quindi, il ritorno alla realtà di tutti i giorni