Parco circolante, la classifica per marche senza segreti
Niente più segreti nel parco auto circolante in Italia: secondo l’ultima analisi della Dat-Italia, in 15 anni, è cambiato tutto: scendono le marche di Fca (sono passate dal 46% al 36% del totale) che comunque rimane al primo posto, e salgono soprattutto giapponesi e coreani. Ma anche un pochino Citroen e Smart. Toyota con il 4% è tra i primi 10 marchi che compongono il circolante italiano ed è in continua crescita.
È sorprendente invece la situazione di marchi storici ed altrettanto importanti come quelli del gruppo Volkswagen, Ford, Opel, Peugeot che hanno saputo mantenere il passo con una quota più o meno stabile nel parco circolante, senza mai togliere niente a nessuno. Forse ottimi esempi di fidelizzazione costante della clientela. Mentre i marchi tedeschi Mercedes e Bmw continuano nella loro lenta ma inarrestabile crescita. Renault deve una minor caduta di presenza grazie a Dacia che, da anni ormai, offre un buon prodotto giusto compromesso tra qualità e prezzo.
Il know how di Fca da non disperdere
“La qualità del veicolo, gli investimenti nello sviluppo e nelle tecnologie, il mantenimento e l’accrescimento del patrimonio ingegneristico e il sevizio post vendita sono requisiti fondamentali per poter stare nel mercato dell’auto – dice Antonio Coppola, direttore generale di Dat-Italia – inoltre, i marchi che continuano a crescere sono quelli che hanno sempre investito specialmente in progettazione, innovazione, ricerca e qualità. Anno dopo anno ed inesorabili con i propri prodotti, senza sperare in acquisizioni miracolose o giochi in borsa. Il gruppo Fiat per anni ha rappresentato un riferimento per gli italiani, ed è stata una grande scuola per gli ingegneri che ci hanno lavorato e ci lavorano, ma il patrimonio va mantenuto e valorizzato come fanno gli altri costruttori”.