Palermo in Delta

Testi e foto di Roberto Rasia dal Polo (www.TurismoinAuto.com)

Diciamolo subito: Palermo è una città sorprendente e, come sempre facciamo, noi di TurismoinAuto ne faremo una descrizione atipica, di quelle che non si trovano sulle normali guide.
Per girarla, attraversarla e viverla, volevamo un’auto non scontata, non troppo ingombrante e che consumasse poco. Inoltre, made in Italy ovviamente. Così, abbiamo chiesto l’aiuto di un partner, Europcar. Il quale non si è tirato indietro e ci ha suggerito l’utilizzo di una Lancia Delta, che si è rivelata davvero azzeccata per una città come Palermo.

All’aeroporto Falcon-Borsellino, l’ufficio Europcar risponde al numero +39.091.59.16.88 ed è aperto dalle 8 a mezzanotte 7 giorni su 7.
Iniziamo con Piazza Pretoria, in zona Quattro Canti, detta Piazza della Vergogna, per via delle bellissime statue nude che ne contornano la fontana centrale. E con altrettanta mancanza di vergogna, la nostra Delta entra nella piazza e si fa vanitosamente fotografare, grazie alla benevolenza del Comandante Mazza, del Nucleo Palazzo delle Aquile della Polizia Municipale del Comune di Palermo.

Da lì ci facciamo trasportare in un’altra zona della città ed entriamo nella Chiesa dello Spasimo. Detta così perché un tempo era sede di un lazzaretto, questo luogo incantato contiene un’energia speciale, che spinge alla riflessione e alla concentrazione. Al suo interno si tengono concerti e spettacoli. Vi raccomandiamo di andarci la sera, quando la luna spia i visitatori fra una navata e un ramo di una selce.

La nostra Lancia scalpita e ci suggerisce un’altra destinazione. Un po’ più “commerciale” stavolta, ma di cui è davvero impossibile fare a meno: la Cappella Palatina.
Sita all’interno del Palazzo Reale o dei Normanni, la Cappella Palatina fu eretta nel XII secolo da Ruggero II e consacrata nel 1140. Entrando si riceve un piacevole pugno nello stomaco: è la bellezza degli interni, il fascino dei soffitti arabi, dei mosaici di stile bizantino e del candelabro per il cero Pasquale. Tutto trasuda di sacro. La voce lentamente si abbassa e non si può che rimanere per interi minuti a naso in sù, ammirando ciò che l’uomo sa fare quando è divinamente ispirato.

Palermo è una città che ti stupisce, dicevamo. La città dei contrasti. E se circolando per la strada si tocca con mano la maleducazione di alcuni cittadini, per nulla scandalizzati dal gettare dal finestrino ogni tipo di rifiuto, tuttavia la cultura onnipresente rende il capoluogo siciliano una terra di rara bellezza.

Se ne accorse anche il grande Guttuso, che in un suo celebre quadro dipinse la Vucciria, quadro oggi (poco) ammirato a Palazzo Steri, in Piazza Marina. Dal vivo il quadro va visitato prima di andare nella Vucciria vera, il quartiere di Palermo famoso in tutto il mondo per il suo mercato. Quel luogo in cui le voci dei venditori si alzano a tal punto da coprirsi a vicenda e in cui i colori del pesce fresco fanno a gara con quello dei pomodori rossi.

Se poi, già che siete a Palazzo Steri, fate le moine alla guardia (che in realtà è assai gentile, come quasi tutti i palermitani) allora potrete avere le chiavi del Paradiso ovvero delle terrazze dell’ultimo piano, da cui si gode una vista di Palermo davvero stupefacente.

E, allora, tuffiamoci in questa Vucciria e lasciamoci trasportare dagli odori, dai colori e dalle persone che ne tracciano i confini precisi. Eleganti case appena restaurate, fanno a pugni con catapecchie in procinto di crollare. L’appetito, qui, può essere soddisfatto solo in un posto, da Zia Pina, poco più di una tavola calda, in cui però il pesce è talmente fresco che da cotto si muove ancora (complice un ottimo vino siculo, servito fresco..). Non serve l’indirizzo, perché Zia Pina la conoscono tutti.

Dopo pranzo, riprendiamo la nostra Lancia, che ci sorprende con un ottimo consumo medio urbano (7 l/100 Km) e ci lasciamo ispirare. Palermo scorre sul parabrezza come un film, di nuovo i Quattro Canti, via Vittorio Emanuele che porta alla Cattedrale, il Foro Italico dove la tappa migliore si chiama Ilardo: questione di gelato di grande qualità.. i golosi sono avvisati. Ci fermiamo, poi, in Piazza Castelnuovo ad ammirare il Teatro Politeama e poco distante il Teatro Massimo del Basile.

Le ore scorrono liete, presi dallo shopping in Via Maqueda e dintorni. E che i Palermitani, quando vogliono, sappiano vestirsi veramente bene lo dimostra la vetrina del negozio Giovanni Alongi, tanto classico quanto elegante, che riceve clienti da tutto il mondo. L’appetito vien camminando e nei vicoli si può assaggiare il famoso panino ca meusa, cioè con la milza. Vero che non piace a tutti, ma nella vita va assaggiato e lo si può fare all’Antica Focacceria San Francesco, in pieno centro storico.

Ma, infine, si può andare a Palermo e non indossare il costume? Ne dubitiamo assai e Mondello sembra essere stata creata apposta, un vero invito a nozze in una giornata di sole. Il mare non è blu, è proprio verde e l’aria d’estate la fa da padrona.
Si pranza con grande eleganza a un metro e mezzo dal mare al Ristorante Le Terrazze (Lido dei Florio) e poi il bisogno di una pennichella ci attira davanti al Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino.

Palermo torneremo presto, perché abbiamo intuito che c’è da vedere molto di più di quello che fai finta di mostrare.

Dati tecnici della prova

Km iniziali: 4.251
km finali: 4.751
Km totali: 500
Velocità media: 36 Km/h
Consumo medio totale: 7,0 l/100 Km Durata: 6h e 21m nell’abitacolo

PREGI

– Consumi – Linea
- Comfort – Visibilità

DIFETTI

– Prezzo elevato
- Che attinenza c’è con la vecchia Delta?

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