Opel è sempre più “premium” con Insignia
di Piero Evangelisti
Per Opel il prossimo Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra sarà un momento molto importante per comunicare che anche un costruttore generalista può fare automobili premium, una dimostrazione della forza del suo know-how proprio nella vetrina più lussuosa dell’industria automobilistica mondiale. Debuttano infatti Insignia Grand Sport e Insignia Sports Tourer, le seconde serie dell’ammiraglia di Casa, vetture che puntano, giustamente e prima di tutto, sul design, sull’abito che i designer di Rüsselsheim, senza lesinare nella taglia, hanno cucito per renderle esclusive fin dal primo colpo d’occhio (sensazione più marcata nel caso della station wagon). La soglia dei cinque metri è vicina (4,99 metri per la Sports Tourer), il passo si allunga, ma le nuove Insignia non crescono in altezza per conservare una linea sportiva che fa la differenza nell’era dei sempre più alti Suv e crossover che si assomigliano tutti in modo preoccupante. Insignia era il nome di una carrozza dell’Ottocento di gran lusso, poi utilizzato, prima che per la grande Opel, anche per un ristorante posto in cima al Renaissance Center di Detroit, quartier generale di General Motors, un ritrovo esclusivo che tra pochi giorni chiuderà dopo un ventennio di onorata carriera trascorso ruotando su Canada e Stati Uniti, punto di osservazione su miserie e nobiltà dell’industria americana dell’automobile, testimone di momenti molto bui e di formidabili riprese. Per le nuove Opel Insignia, europee al 100%, si apre invece, tra poche settimane, un nuovo capitolo che dalle premesse si annuncia molto positivo.