Non solo i chip: allarme magnesio all’orizzonte
Al momento, la carenza di magnesio non è un problema per l’industria dell’auto ma, dopo i chip, potrebbe rappresentare un rischio per i loro piani futuri. Qualora cioè la produzione in Cina, che rappresenta l’85% della fornitura globale di magnesio, non dovesse riprendersi in tempi brevi, le Case automobilistiche potrebbero trovarsi di fronte a nuovi problemi. L’allarme è stato lanciato dai produttori che forniscono all’industria quei componenti chiave che dipendono fortemente dal magnesio, il quale può essere usato da solo o combinato con l’alluminio per ridurre il peso delle auto.
C’è da dire che rendere i veicoli più leggeri è particolarmente utile per estendere l’autonomia di guida dei veicoli elettrici, cruciale per i piani di transizione energetica dell’Europa. Le carenze di chip hanno già allungato i tempi di consegna delle nuove auto, a volte fino a un anno. Senza una rapida ripresa delle esportazioni cinesi di magnesio, queste code potrebbero allungarsi.
Secondo quanto riporta “Reuters”, non ci sono problemi imminenti ma ad esempio Volkswagen paventa un rischio del genere. «Non possiamo prevedere in questo momento se la carenza di magnesio, che accadrà sicuramente secondo la pianificazione, sarà più pesante rispetto alla carenza di semiconduttori», ha spiegato Murat Aksel, di Volkswagen. La produzione di magnesio in Cina è circa il 50% dei livelli normali, hanno riferito fonti industriali, dato che l’aumento dei prezzi del carbone e il razionamento dell’energia hanno spinto le fonderie a tagliare o chiudere le operazioni.
Per ora Pechino ha permesso ad alcuni produttori di magnesio di riprendere la produzione, ma non abbastanza per alleviare significativamente la carenza. I prezzi sono calati dai massimi storici, ma sono ancora più del doppio dei livelli di gennaio. «Siamo molto preoccupati che questo avrà un impatto su di noi in un paio di settimane», così a “Reuters” Jonathan O’ Riordan, direttore del commercio internazionale dell’associazione europea dei produttori di automobili Acea. La tedesca ZF, che usa il magnesio per i cambi e i volanti, a esempio, sta cercando nuove fonti di magnesio da altri Paesi, ma è difficile compensare la perdita della fornitura cinese data la dimensione della sua quota di mercato. «È la calma prima della tempesta», ha chiosato Teresa Schad, un portavoce dell’associazione tedesca dei metalli, WV Metalle.