Non distrarti, te lo dico con un emoticon …

di Gianfranco Chierchini

 

Non si  può che apprezzare lo sforzo di una realtà come quella di Ford che da tempo cerca di incidere sui comportamenti sbagliati dei giovani alla guida. Oltre allo sforzo economico, un investimento che ad oggi si aggira sui 12 milioni di euro soltanto in Europa, c’è lo sforzo di  trovare un linguaggio che sia “comprensibile” dai ventenni, in modo che i contenuti possano entrare nella coscienza giovanile.

Dire cose giuste in un linguaggio “professorale” diventa in non pochi casi controproducente.

Ford Italia per la sicurezza

E Ford Italia si è rivolta a creativi  e ad artisti “non tradizionali” chiedendo loro di progettare iniziative di prevenzione degli incidenti  utilizzando le nuove forme  della comunicazione  che i giovani  (ma non solo loro)  utilizzano in modo sempre più esteso.  Nascono così campagne sui social,  giocando sulla realtà virtuale, avvalendosi di emoticons.   Su Instagram, ad esempio, è partita due anni fa la campagna Don’t Scroll and Drive: al giovane viene detto di non utilizzare lo smartphone alla guida,  proprio attraverso lo stesso smartphone, oppure l’altra campagna, subito dopo, Don’t Emoji and Drive che riguarda proprio i messaggi digitati da una mano, mentre l’altra  è al volante.

Alcol e droghe

Le informazioni sui rischi legati all’alcol ed alle sostanze stupefacenti diventano fumetti, strisce, giochi che vengono ri-trasmessi dai giovani stessi. Il progetto nel suo insieme è ambizioso, potrebbe divenire un nuovo modo di efficace intervento sui nostri ragazzi millenials.

Questi programmi  si accompagnano  a corsi di scuola guida gratuiti, dove si tocca con mano cosa significa mandare un messaggio a 50 km orari (in una pista più che spaziosa … ) oppure stupirsi di non riuscire a tenere la strada, né alla guida né a piedi, simulando attraverso una cavigliera ed occhiali particolari la stanchezza, non solo fisica,  di una notte di bagordi.

La politica guardi a questi progetti

È più in generale il programma Ford Driving Skills for Live e sarebbe proprio da chiedere, anzi, da pretendere che le politiche di sicurezza stradale dei nostri Paesi europei tenessero conto di questi progetti e divenissero patrimonio comune per quanti lavorano alla sicurezza stradale.

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