Foto: Eric-Mark Huitema, direttore generale di ACEA

Nodi da sciogliere: auto elettrica  e accessibilità economica

Una recente indagine dell’European Automobile Manufacturers’ Association (Acea), che rappresenta i 15 principali produttori con sede in Europa di auto, furgoni, camion e autobus, ha messo in evidenza come l’adozione di veicoli elettrici da parte dei consumatori è direttamente collegata al Pil pro capite di un Paese, sottolineando come l’accessibilità economica rimane, insieme alle infrastrutture, un problema importante. In particolare, se le auto elettriche e ibride plug-in hanno rappresentato il 10,5% di tutto il venduto nuovo nell’Ue nel 2020, in 10 Stati membri – quelli nei quali si trovano anche pochissimi punti di ricarica – la quota di mercato è risultata inferiore al 3%. D’altro canto, sottolinea l’indagine di Acea, un mercato superiore al 15% per le e-car si trova solo nei Paesi più ricchi del Nord Europa.

Questo scenario, oltre ai forti incentivi statali e uno dei prezzi dell’elettricità più bassi al mondo, fanno della Norvegia la nazione europea che, anche nel 2020, ha visto in termini percentuali il maggior numero di auto elettriche vendute.

Le e-car hanno infatti rappresentato il 54,3% delle vendite di veicoli nuovi nel 2020 (76.789 su un totale di nuove immatricolazioni di 141.412 unità), con un aumento del 27,3 per cento rispetto al 2019; con i veicoli PHEV (ibridi plug-in) che hanno toccato il 20,4 per cento del mercato e le ibride l’8,6 per cento. Ma se andiamo a vedere i modelli più venduti, troviamo in cima alla classifica Audi e-tron Tesla Model 3. «Per continuare verso l’obiettivo zero emission – ha dichiarato Eric-Mark Huitema, direttore generale di Acea – la Commissione europea deve garantire urgentemente che ci siano tutte le giuste condizioni e che nessun Paese o cittadino venga lasciato indietro. I veicoli a zero emissioni devono essere accessibili e convenienti per tutti».

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