Nikola Tre a fuel cell: prove generali in California

di Gianenrico Griffini

Viaggiano sulle strade della California meridionale i primi due prototipi di Nikola Tre Fcev, il pesante stradale a trazione elettrica dotato di celle a combustibile alimentate a idrogeno, frutto della partnership tra l’americana Nikola Corporation e Iveco Group. I due trattori di Classe 8, realizzati su base Iveco S-Way, sono utilizzati dalla multinazionale americana Anheuser-Busch, proprietaria del marchio Budweiser, per il trasporto a impatto zero di una nuova qualità di birra – per l’occasione la Bud Light Next, priva di carboidrati – dallo stabilimento di produzione di Van Nuys, situato nella San Fernando Valley, verso la piattaforma distributiva di Carson, nella contea di Los Angeles. L’obiettivo della collaborazione tra Anheuser-Busch e Nikola, iniziata nel 2018 con un ordine d’acquisto per camion a idrogeno, è di ridurre del 25% entro il 2025 le emissioni di gas a effetto serra generate dalle attività di trasporto e logistica.

Nikola Tre a fuel cell, svelato a settembre del 2021 in occasione dell’inaugurazione della fabbrica Iveco-Nikola a Ulm, in Germania, è uno dei pilastri della strategia di elettrificazione della gamma pesante del marchio italiano. Che prevede la messa in strada quest’anno, sia nella Ue sia negli Usa, dei primi elettrici a batteria (Bev), sempre su base Iveco S-Way, seguiti nel 2023 dai trattori stradali con celle a combustibile (Fcev). In entrambi i casi l’architettura dei veicoli è la stessa. Prevede un assale di trazione elettrico (eAxle) con due motori integrati realizzato da Fpt Industrial, per una potenza massima di 840 kW e un’efficienza energetica superiore al 92%.

La versione Bev a batterie di Nikola Tre (25 unità saranno fornite quest’anno all’Autorità di gestione del porto di Amburgo per la movimentazione interna dei container) ha un’autonomia operativa di oltre 560 km, con tempi medi di ricarica delle batterie attorno a 120 minuti. Nikola Tre Fcev utilizza, invece, l’idrogeno gassoso stivato ad alta pressione (700 bar) in serbatoi in fibra di carbonio collocati dietro la cabina di guida per generare l’elettricità necessaria ai motori di trazione. Un pacco batterie di bordo funge da polmone energetico per fornire energia nelle fasi di maggiore richiesta e per immagazzinarla durante le frenate rigenerative. L’autonomia operativa, con circa 65 kg di idrogeno, raggiunge gli 800 km.

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