Museo Fisogni: stazioni di servizio come opere d’arte

di Marco Mocchetti

Il Museo Fisogni delle stazioni di servizio è un luogo davvero particolare; dedicato ai distributori di carburante e al mondo petrolifero in generale, si trova a Tradate (Varese), esposto nello storico contesto di Villa Castiglioni, dimora signorile utilizzata anche come location di eventi aziendali e privati. La collezione Fisogni, unica in Europa, è stata riconosciuta come la più completa al mondo dal Guinness World Record, grazie alla sua completissima raccolta di pompe di benzina antiche, che vanno dagli albori dell’automobilismo (il pezzo più vecchio risale al 1892) ai giorni nostri.

Con le sue 190 pompe di carburante – fedelmente restaurate – e gli oltre 6.000 pezzi tra targhe smaltate, giocattoli, gadget e documenti, il Museo lascia a bocca aperta i suoi visitatori, che rimangono colpiti dal design, dai colori e dalle forme inusuali dei tanti oggetti conservati, e che possono immergersi nei ricordi di un passato non troppo lontano, con i distributori di miscela o di vecchia benzina “rossa”.

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Non tutti sanno che il Museo ha una storia molto lunga, che risale ai primi anni ’60. Fu infatti nel 1961 che Guido Fisogni, all’epoca giovane imprenditore che si occupava della manutenzione e della costruzione delle stazioni di servizio, ritrovò la sua prima pompa di benzina, un vecchio distributore Bergomi di epoca fascista abbandonato in una cava di sabbia. Con grande gioia del proprietario della cava, che non sapeva che farsene di quel rottame, Guido e i suoi due operai caricarono la pompa sul loro furgoncino per restaurarla, dando inizio ad una raccolta senza precedenti.

Nemmeno il signor Guido sa bene spiegare come sia nata questa passione; semplicemente, ama raccontare, “quando trovavo delle vecchie pompe, invece di buttarle come facevano tutti, ne raccoglievo una per tipo e ho iniziato a restaurarle e collezionarle. Quelli elettrici li trovavo durante il lavoro, smantellando i vecchi impianti, quelli più vecchi andavo apposta a cercarli. In famiglia la cosa non era sempre ben vista, mia moglie continuava a ripetermi di smetterla di portare a casa rottami. Io le rispondevo: «Ma no, poi vedrai!», e infatti mi hanno dato il Guinness dei Primati e oggi è contenta anche lei”. Non solo Guinness, in realtà: il Museo – che è aperto al pubblico dal 1966 – collabora anche con la Triennale di Milano e il Circuito Lombardo “Musei Design”, ha organizzato mostre al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, e prestato innumerevoli pezzi e distributori per produzioni cinematografiche e televisive.

Oggi l’attività prosegue grazie all’impegno del suo fondatore, di sua moglie Uberta, che ha aperto al pubblico le porte della villa di famiglia, e di suo figlio Nicolò, che, pur vivendo lontano, condivide la passione del padre. “Il Museo oggi è un luogo moderno e al passo con i tempi; ci stiamo lanciando come location per eventi aziendali e privati, organizziamo raduni, e da tempo siamo attivi sui principali social”.

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La collezione, come detto, è vastissima, fatta anche di tante curiosità e aneddoti, che lo stesso Guido Fisogni non manca di ricordare durante le visite: dai benzinai col fucile nell’Albania dei primi anni ’90 al “cowboy” pubblicitario della Phillips 66 che fa l’occhiolino, ritrovato negli USA; dal “navigatore manuale” per i camionisti Shell alla pompa a forma di Empire State Building. 

I pezzi più importanti? La pompa di benzina privata di Mussolini, i distributori Agip progettati da Marcello Nizzoli, l’erogatore con la corona britannica, e tante grafiche e pubblicità d’autore che testimoniano lo sviluppo del design e della pubblicità nell’ultimo secolo. Il tutto in una cornice signorile, quella di Villa Castiglioni di Tradate, dimora ottocentesca in stile Liberty appartenuta al nobile garibaldino Cesare Castiglioni, un avo della signora Fisogni.

Il Museo è aperto tutte le domeniche dalle 9.00 alle 11.00 e tutti i giorni su prenotazione. Info su www.museo-fisogni.org.

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