Muoversi a Milano: da economia del possesso a economia del servizio 

«Negli ultimi 10 anni, Milano vede una riduzione molto rilevante, anno dopo anno, del numero dei veicoli pro capite, e questo fa sì che si generi una domanda per il mezzo condiviso, sia privato che pubblico». Toccando il tema del passaggio, ormai in atto, da un’economia del possesso a un’economia del servizio, lo afferma Marco Turchini amministratore delegato A2A Smartcity, intervenendo alla quinta edizione della Mobility Conference Exhibition (MCE) 2020, organizzata da Assolombarda e Camera di Commercio Milano Monza Brianza e Lodi, quest’anno in modalità completamente online.

«Sicuramente c’è un trend rilevante di cambiamento nell’utilizzo dei mezzi di mobilità da parte delle persone, che si collega con quello che la città mette a disposizione in termini di servizi, dalla bicicletta in poi», continua l’ad, che, affrontando poi il tema dell’aauto elettriche evidenzia il persistere di una carenza infrastrutturale.

«Da un punto di vista del gestore di infrastruttura, il tema numero uno è sicuramente economico: basta pensare che una colonnina di Fast Recharge per auto elettriche costa 50-60mila euro, un investimento sicuramente non banale», osserva Turchini, che indica la necessità di modifiche normative. Anche perché, precisa, «è chiaro che lo stimolo all’adozione del veicolo elettrico, oggi passa ancora per quello che è il tipico problema percepito dagli utenti, ovvero il timore di rimanere a piedi, senza benzina elettrica, e senza avere la possibilità di avere rapidamente una ricarica».

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