Multe: Ztl e sosta vincono, poche per infrazioni gravi 

 

Secondo i dati resi noti dall’Istat, nel 2019 il numero dei morti in incidenti stradali è in calo rispetto all’anno precedente. “Bene, ma non basta”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Purtroppo questi dati dimostrano che si potrebbe fare molto di più se i Comuni, a esempio, invece di dare l’80% delle loro multe per sosta vietata e Ztl, si concentrassero sulle infrazioni più pericolose, che determinano più incidenti”, prosegue Dona.

“Le multe elevate dai vigili nei Comuni capoluoghi per divieto di sosta (art. 157 e 158 Cds) sono pari a 3,5 milioni (3.527.685) su un totale di 17,3 milioni (17.381.283), il 20,3%, mentre quelle per le Ztl  (art. 7 Cds) sono oltre 10 milioni (10.179.804), pari al 58,6%, per un totale pari al 78,9%. Multe facili da dare, specie quelle delle Ztl, considerato che la segnaletica è incomprensibile, troppo piccola per poter essere letta da qualunque automobilista”, prosegue Dona.

“Le multe per le infrazioni gravi, invece, sono troppo poche. Quelle per il mancato rispetto della precedenza (art. 145 Cds), che produce il 13% degli incidenti, sono pari ad appena lo 0,1% (0,117%), poco sopra 20mila (20.372), quelle per il mancato rispetto della distanza di sicurezza (art. 149 cds), che determina, sempre secondo i dati Istat, il 9% degli incidenti, sono addirittura lo 0,025%, 4.376 multe. Le multe date dai vigili per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (art. 187) sono 837, lo 0,005%, per guida in stato di ebbrezza alcolica (art. 186) sono 5.620, lo 0,032%”, prosegue Dona.

“Insomma, invece di avere ausiliari della sosta che danno multe facili per fare cassa, servono più vigili nelle strade, che fanno più controlli per le infrazioni realmente pericolose”, conclude Dona.

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