Motorizzazione di Modena: un disastro, intervenga il ministro

di Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere

Non possiamo che condividere la sollecitazione inviata al ministro Paola De Micheli da parte del sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, sul grave problema legato alle carenze d’organico alla Motorizzazione Civile di Modena. Una situazione disastrosa che da tempo rende un’odissea per i cittadini e gli imprenditori il poter ottenere in tempi accettabili servizi essenziali come il rilascio e il rinnovo delle patenti o la revisione e il collaudo dei veicoli.

Non è il momento per sottolineare il pur evidente rimpallo di responsabilità tra una istituzione locale e un governo nazionale guidati dal medesimo partito, ora occorre risolvere con urgenza il problema. Bene quindi ha fatto il sindaco a porre la questione al ministro in modo ufficiale e aggiungiamo in questo contesto un altro incredibile vulnus nelle responsabilità della Motorizzazione. La Motorizzazione Civile di Modena, come tutte le altre, infatti non ha mai ricevuto dal ministero dei Trasporti istruzioni su come provvedere alla vigilanza di sua competenza per la corretta applicazione e quindi il rispetto della normativa ADR per il trasporto di merci pericolose su strada.

Stiamo parlando di una filiera, quella del trasporto delle merci pericolose, rilevantissima per il trasporto italiano: dai carburanti, fertilizzanti, vernici, alcolici, farmaci come il vaccino per il Covid-19, molti gas per l’utilizzo ospedaliero, detergenti vari e moltissime altre che sarebbe impossibile qui elencare. Come noto infatti, in base al decreto legislativo 40 del 4 febbraio 2000 (poi integrato dal decreto 35 del 2010) alle Motorizzazioni civili spetta, tra le altre cose, la verifica della nomina del Consulente per la sicurezza dei trasporti di merce pericolosa ADR da parte delle imprese obbligate e la verifica, solo per fare un esempio, della presenza in azienda della relazione annuale oltre che alla relazione iniziale e il controllo sulla avvenuta formazione degli addetti.

In base alla stessa legge sono previste in caso di inosservanza sanzioni pesantissime, fino a 36mila euro. Ebbene, a Modena non solo non sono mai state comminate sanzioni per il mancato rispetto della normativa, ma per stessa recente ammissione del dirigente responsabile, alle Motorizzazioni il ministero – a 21 anni dalla emanazione della Legge che affida loro tale responsabilità – non ha mai dato istruzioni su come fare le verifiche. Ruote Libere ha già scritto al ministero per chiedere spiegazioni sul tema ADR; al sindaco di Modena, che pare avere preso a cuore finalmente la situazione disastrosa in cui versano le Motorizzazioni, chiediamo di fare altrettanto.

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