Motorismo storico: parliamo di circolazione
di Alberto Scuro*
L’inizio di un nuovo anno ci porta sempre a guardare nello specchietto retrovisore per rivedere ciò che abbiamo fatto nei dodici mesi precedenti. Nel 2019, ASI è stato protagonista di una svolta quasi epocale. Anzi, forse è meglio definirla evoluzione. Un’evoluzione assolutamente necessaria per rimettersi al passo con i tempi, che in un battito di ciglia sono profondamente cambiati. Negli ultimi mesi abbiamo affrontato confronti molto aspri – alcuni dei quali ancora in corso – con il solo obiettivo di continuare a tutelare sempre di più e sempre meglio il motorismo storico. Siamo convinti che i problemi vadano risolti con la serietà, l’impegno e la determinazione che ASI ha messo in campo per continuare a fare ciò che di magnifico è stato finora fatto, per correggere ciò che deve essere corretto e per creare nuove sinergie con realtà che hanno obiettivi simili ai nostri. Dare sempre più strumenti e vigore al mondo dell’associazionismo, che nel nostro settore è insostituibile, è di fondamentale importanza.
Continuiamo a ripeterlo in ogni sede e in ogni occasione: tutelare il motorismo storico implica salvaguardare i veicoli storici, e salvaguardare i veicoli storici vuol dire far sì che possano essere usati perché altrimenti non possono essere conservati. ASI sta sensibilizzando le amministrazioni pubbliche locali affinché per i veicoli storici vengano predisposte le necessarie deroghe ai limiti di circolazione previsti dalle ordinanze antinquinamento in vigore durante l’inverno: se non circolano, i veicoli storici muoiono e con loro muore tutto il mondo ad essi collegato, causando un enorme danno, oltre che culturale anche economico.
I veicoli “vecchi” circolanti in Italia sono moltissimi, ma quelli “storici” pochissimi e non si deve far confusione tra loro. Questi sono i numeri: i veicoli circolanti in Italia sono 56 milioni e, di questi, quelli “vecchi”, intesi come ultraventennali, sono 12 milioni (dati Motorizzazione). Quanti Certificati di Rilevanza Storica ha rilasciato ASI da quando questo documento è stato introdotto dallo Stato nel 2009? Meno di 400.000. Quanti di questi veicoli sono ancora in Italia e ancora circolanti? Sicuramente meno ma non possiamo conoscerne il numero esatto. Di quali numeri possiamo essere certi? Se parliamo solo di “autoveicoli”, gli ultraventennali sono 7 milioni, quelli ventennali (età 20-29 anni) 4,6 milioni: quanti di questi ultimi sono in possesso di una certificazione di storicità registrata alla motorizzazione per accedere alla tutela fiscale rientrata in vigore da un anno? 38.101 (dati della Motorizzazione al 2 dicembre 2019). Quindi, sui 4,6 milioni di veicoli ventennali circolanti in Italia quelli registrati alla motorizzazione sono 38.000 circa: lo 0,8%.
Numeri che si commentano da soli e basterebbero a dimostrare che l’impatto ambientale da ricondurre al parco autoveicolare circolante può essere in parte certamente ricondotto a quelli “vecchi”, ma non certo ai pochi veicoli “storici” certificati che intendiamo tutelare. Tenete presente che i veicoli storici hanno peraltro una percorrenza media annua molto bassa (inferiori ai 1000 km). ASI si è mossa concretamente siglando un accordo con l’Istituto Superiore di Sanità per una ricerca scientifica che stabilirà il reale impatto ambientale dei nostri veicoli e che costituirà la premessa oggettiva per le riflessioni future in materia legislativa: un percorso corretto per arrivare alla corretta regolamentazione della circolazione dei veicoli storici.
A dicembre abbiamo presentato un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento delle ordinanze antinquinamento in vigore in Regione Piemonte e presso il Comune di Torino. Lo stesso faremo per simili ordinanze di altre regioni e comuni. Infine, insieme alla FIVA stiamo supportando il lavoro dei parlamentari europei che fanno parte dell’Intergruppo di tutela del motorismo storico. Questo Intergruppo esiste da dieci anni ed è presieduto da un parlamentare di vecchio corso, il socialdemocratico tedesco Bernd Lange, professore appassionato di motorismo storico. In passato, l’Intergruppo ha realizzato un “Manifesto del Motorismo Storico” incentrato soprattutto sulla sua salvaguardia in funzione della sua evoluzione normativa. Alcune norme allo studio del Parlamento europeo proprio in questi mesi, se non emendate, potrebbero danneggiare in modo gravissimo il nostro settore, ed è quindi importantissimo supportare l’attività dell’Intergruppo.
*Presidente di ASI