di Pierluigi Bonora
Eccoci a tu per tu con Franco Del Manso, ingegnere, responsabile dell’Ufficio rapporti internazionali ambientali e tecnici di Unem (un tempo Unione petrolifera).
Che cosa c’è di discutibile nell’affermazione uscita dal Cite, il Comitato interministeriale per la Transizione ecologica, che ha confermato la messa al bando dei motori endotermici nuovi a partire dal 2035?
E perché a poche ore dalla nota del Cite, il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, ha diramato un comunicato nel quale mette in guardia da accelerazioni che potrebbero nuocere seriamente alla tenuta del sistema auto nel Paese?
Il Mise, insieme ai ministeri della Transizione ecologica e delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile, fa parte dello stesso Cite. Qualcosa non quadra.
L’isteria ecologista è stata fatta passare da un ristretto numero di società, multinazionali, organizzazioni con le mani in pasta nella “transizione ecologica”, sostenute da media veicoli di efficaci tecniche di rincoglionimento di massa. Ormai i “cambiamenti climatici” per “contrastare” i quali sta andando avanti tutto questo, sono citati per giustificare dagli incendi in California a i calli ai piedi, senza mai una giustificazione scientifica plausibile: sui media, spazio solo a Greta e ai gretini ma guai a chi vuole far conoscere anche, per es., l’European Climate Declaration inviata da un gruppo di 500scienziati europei (90 italiani) al Segretario ONU Gutierrez. Fra i firmatari, Richard Lindzen, considerato il maggior esperto climatico (Climate Scientist 2007) che ha scritto: “Le generazioni future si chiederanno, con perplesso stupore, come mai il mondo sviluppato di inizio millennio sia caduto in un panico isterico per una varaz. di Temp. media globale di pochi decimi di grado e come mai, sulla base di grossolane esagerazioni di proiezioni altamente incerte, di modelli matematici, combinate con improbabili catene di interferenze, sia stata presa in considerazione la possibilità di tornare all’era pre-industriale”. La truffa sta nel ritenere la CO2 responsabile (senza basi accertate) di un effetto serra, causato dall’uomo e che sia possibile “lottare” contro i cambiamenti clmatici che ci sono sempre stati. Oggi stiamo ribaltando anche l’industra dell’auto in base all’ideologia ipermercantilista-“progressista” , non alla scienza e senza tener conto dei danni enormi conseguenti per l’economia mondiale. Un ristretto numero di trilionari, creatori di “Mondi Nuovi”, può ormai fare e disfare facendo credere che gli asini possano volare se si pitturano di verde!
Il problema dei motori endotermici è quello del combustibile usato. Ma quello che sfugge a molti è che sia i motori endotermici sia quelli che alimentano le vetture elettriche usano lo stesso combustibile ovvero , attualmente, il petrolio ed i suoi derivati. Infatti non è che l’elettricità venga fuori dal nulla, deve essere prodotta nelle centrali termoelettriche. Il problema del carburante sarebbe facilmente risolto se si usasse, per esempio, l’idrogeno che non è inquinante. Ma nessuno usa l’idrogeno perché di difficile produzione. Sulla produzione dell’idrogeno non si fanno studi adeguati perché sennò chi vive con l’estrazione del petrolio andrebbe in fallimento. Questo è il vero problema. Se una qualche Nazione, anche piccola, studiasse un metodo di produzione dell’idrogeno a basso prezzo, salterebbe tutto in aria e, la piccola Nazione, diventerebbe la più ricca del mondo!
Mi sembra che l’intera società occidentale abbia basato il suo sviluppo e, quindi il suo livello di benessere, e anche la sua supremazia negli ultimi 100 anni sul l’industria meccanica, di cui l’industria automobilistica è la punta di diamante. Adesso la UE ,sull’onda di dati opinabili e su una campagna mediatica devastante, ha deciso di distruggere tutta la filiera dei motori endotermici, con la conseguente perdita di milioni di posti di lavoro, per affidarsi a tecnologie dove la Cina è avanti di decenni. Aggiungo che la UE produce circa un 8,5 % dei gas serra mondiali dei quali ciracil 15 % è prodotto dalla mobilità su gomma, ergo ca. 1,3 % dellle emissioni mondiali. Nel frattempo la Cina che produce oltre il triplo delle emissioni della UE, non ha preso alcun impegno fino al 2050. SIAMO DI FRONTE AL SUICIDIO ASSISTITO DELL’OCCIDENTE.