di Fabrizio Guidi, presidente di AsConAuto
La proposta contenuta all’interno di “Fit for 55“, pacchetto di riforme che punta a ridurre, entro il 2030, le emissioni di anidride carbonica del 55% rispetto ai livelli del 1990 nei Paesi dell’Unione, ha creato non poco sconcerto tra i produttori di auto del Vecchio continente. In sostanza, nel 2035, se dopo la consultazione dei vari governi, dovesse concretizzarsi in questa forma, non si potrebbero più vendere veicoli Diesel, a benzina e nemmeno ibridi, ma solo elettrici e a idrogeno.
Una crociata contro i motori endotermici che non ha alcun senso, ed è del tutto irrazionale. Non penso che questa possa essere la strada da percorrere per un mondo più verde e ritengo che Bruxelles dovrà ampiamente ripensare quanto previsto nel corso degli anni. Siamo troppo indietro per quanto riguarda la produzione di energia, le infrastrutture di ricarica e dipendiamo totalmente dai Paesi extraeuropei per l’approvvigionamento dei minerali necessari alla realizzazione delle batterie.
Così formulata, rischia di essere l’ennesima proposta miope che non tiene conto del fatto che, lavorando sui carburanti sintetici e sulle celle combustibile, si possono ottenere performance in termini di emissioni migliori di quelle dei veicoli elettrici che, tra l’altro, non eliminano il problema dell’inquinamento, piuttosto lo spostano nei Paesi di estrazione.
Questo tipo di ambientalismo non ha alcuna base concreta, le fabbriche europee si troverebbero a importare materie prime sulle quali non avrebbero alcun tipo di controllo dal punto di vista dell’impatto ambientale, quando, invece, hanno sviluppato una expertise importante per quanto riguarda la produzione di motori endotermici.
Aggiornare le motorizzazioni attuali con le più recenti soluzioni endotermiche, tra l’altro, consentirà di procedere a un rapido svecchiamento del parco circolante a costi decisamente più bassi. Per quanto riguarda le vetture elettriche i concessionari AsConAuto si sono “addestrati”, e continueranno a farlo, dando anche agli autoriparatori tutta la formazione necessaria per intervenire, ma non crediamo che questa sia l’unica soluzione.
Ci auguriamo che le motorizzazioni endotermiche continueranno, invece, a dominare la scena anche nel futuro evolvendosi ulteriormente, sfruttando le possibili integrazioni ibride, l’drogeno e i futuri carburanti innovativi.