Helbiz, gruppo quotato al Nasdaq, leader mondiale nella micromobilità, esprime profonda vicinanza e cordoglio verso la famiglia Mosca, per il tragico incidente accaduto a Sesto San Giovanni (Milano). La società si schiera accanto alle istituzioni nazionali e locali e a tutti gli enti competenti sottolineando il fatto che la sicurezza è l’elemento fondamentale e imprescindibile per ogni forma di mobilità. A tal senso evidenzia l’importanza dell’utilizzo del casco, in particolare per i minorenni; accanto a ciò vigila ed è contro qualsiasi forma di manomissione del monopattino che a vari livelli incide sulla sicurezza. Inoltre, ricorda che tutti i mezzi Helbiz sono dotati di assicurazione e in ogni città dove la società opera lavora al fianco delle forze dell’ordine per garantire il massimo della sicurezza.
È altresì doveroso sottolineare la differenza tra monopattino in sharing e monopattino privato. Per quanto riguarda i monopattini in sharing, questi sono costantemente monitorati, non sono in nessun modo manomissibili, sono assicurati e le velocità sono prestabilite e non alterabili: massimo 25 km/h e 6 km/h nelle aree pedonali. Particolarmente diverso è il discorso legato ai monopattini privati, di cui il proprietario è gestore totale del mezzo, impedendo di fatto il controllo da parte di enti terzi.
In Francia, Spagna e Germania, come nella maggior parte dei Paesi europei, non è previsto l’obbligo del casco per i minorenni: in Italia questo obbligo invece è già presente. A luglio la Commissione Trasporti ha tenuto una audizione con il settore della micromobilità in sharing, che ha proposto attività di informazione nelle scuole e tutorial obbligatori in App per incentivare il corretto utilizzo del mezzo da parte degli utenti.
A settembre partirà una campagna nazionale di educazione civica stradale dedicata alla micromobilità promossa da Helbiz nelle scuole, con l’obiettivo di dare la giusta informazione e gli strumenti e regole sul corretto utilizzo del mezzo alle giovani generazioni.
Se continua cosi’ tra non molto vedremo circolare delle poltrone per strada e, perché no, dei divani o addirittura dei letti. Tutto all’insegna della totale pigrizia. Il futuro per l’umanità sarà quello dell’atrofizzazione delle gambe.
Seggiolini posteriori per bambini su. Biciclette da proibire con urgenza
Solo amministratori sementì possono permetterli