Monaco: il Salone della tristezza

di Pierluigi Bonora

C’era una volta il Salone dell’Auto: gli stand ricchi di novità, le giornate scandite dal rombo dei motori, curiosità e tante emozioni. Ma con la corsa all’elettrico tutto cambia, e Monaco di Baviera ha dato così il via al Salone della Mobilità dove, per la prima volta, l’auto non è la protagonista assoluta.

 

A dominare è l’elettrico nella varie declinazioni: ci sono bici, scooter, motorette, monopattini, colonnine, droni, stranezze varie. E l’auto. I tedeschi, padroni di casa, sono scatenati sui concept: forme avveniristiche ma per lo più molto simili.

 

Addio rombi (“questa è una Ferrari! no, una Lamborghini! senti che Alfa Romeo! mamma mia, ho la pelle d’oca…”); a farsi strada sono fruscii e colonne sonore studiate ad hoc. Molto avveniristico, ma che tristezza. È la “dittatura della spina” che avanza, trovando di fatto scarse resistenze, anzi, tanta complicità da parte dei costruttori i cui timori, per come vengono espressi (a partire dalla Acea), vengono subito annullati dai toni enfatici dei top manager delle Case automobilistiche (si può dire ancora?) che si ascoltano sugli stand.

 

Il giudizio finale, comunque, spetterà ai consumatori. Del resto, la valanga di veicoli elettrici che si sta per riversare sul mercato dovrà essere soprattutto venduta. È solo l’inizio di una lunga, con i suoi immancabili colpi di scena, telenovela.

16 Comments

  1. El Presidente says:

    Non ho capito cosa si aspettasse lo scrivente in un salone della mobilità. Se prima a farla da padrone era l’auto era esclusivamente per la mancanza di alternative perchè, se l’obiettivo è spostarsi da A a B nella miglior maniera, allora impiegare un mezzo di una tonnellata e spiccioli di media, che ingombra almeno una decina di mq di spazio da fermo e molto di più in movimento e che trasforma in calore il 70% dell’energia che ci metti dentro, il tutto per trasportare un individuo di 80 kg di peso, non è che sia una soluzione brillantissima! E’ l’evoluzione tecnologica bellezza!

    1. fra diavolo says:

      Nota 1: appunto. Non è il salone dell’automobile.
      Nota 2: Prova a fare i conti di quanta potenza elettrica (potenza, non energia) devi installare in un autogrill per caricare in 15 minuti una decina di auto che facciano 200 km.

    2. Pierangelo Falcetta says:

      Ma va che bella notizia. Rido per non piangere.

    3. David says:

      Evoluzione tecnologica molto triste!

    4. Cristiano says:

      Ho qualche dubbio… forse piazzare quello stesso individuo di 80 kg dentro una scatoletta di plastica appesantita da una tonnellata di batterie che hanno bisogno di molte ore per ricaricarsi (e poi voglio vedere la sua bolletta) sperando poi che il meteo sia clemente perché non si esauriscano per colpa del riscaldamento o del rinfrescamento le pare proprio un’idea brillantissima? Soprattutto se, per malaugurato caso, quelle batterie dovessero decidere di incendiarsi durante la ricarica nel garage di casa…

  2. Maurizio says:

    Siete fermi all’età della Pietra …i rombi del motore?…ma scherza?…viva l’elettrico e ecosostenibile ….la tristezza siete voi!

  3. Valter says:

    La mobilità full-electric é una bufala se motivata dall’intento di ridurre le emissioni in quanto l’energia non può che essere in gran parte prodotta da impianti termoelettrici, essendo solo un’utopia l’autosufficienza energetica con le sole rinnovabili. Unico risultato di questo delirio per l’elettrico sarà solo spostare il luogo di produzione delle emissioni dalla aree metropolitane a quelle dove sono in funzione le centrali termoelettriche. L’unica strada per la mobilità elettrica con emissioni ridotte é il nucleare, peraltro molto più efficiente e molto meno costoso dell’eolico e fotovoltaico. Ma si sa, non c’è come una bufala per trascinarsi appresso mandrie intere di bufali che non hanno mai studiato la fisica.

  4. Riccardo Silvestri says:

    El Presidente, certo verissimo ma però è triste, non ha fascino gli manca il sound.

    1. Angelo says:

      Passata la nostra generazione su altre cose si poseranno gli sguardi e l’udito delle prossime.

  5. Emulman says:

    @El Presidente – e la gente ce li ha i soldi per una ibrida o full electric? NO, quindi l’auto rimane la regina in primis

  6. Umberto says:

    El Presidente, non è che l’auto elettrica occupa meno spazio di una endotermica; consideriamo poi che l’energia elettrica per la ricarica viene per lo più prodotta utilizzando combustibili fossili (il fotovoltaico e l’eolico non producono abbastanza energia per soddisfare l’intera richiesta); consideriamo anche lo spreco di energia per produrre le batterie; consideriamo anche il problema dello smaltimento delle stesse batterie arrivate a fine vita; consideriamo che il 99% della componentistica viene prodotta in Cina che ci sta praticamente stringendo un cappio intorno al collo; e infine consideriamo l’elevato costo di questi mezzi. Detto questo il progresso va accettato, ma il rombo di un 12 cilindri ha sempre il suo perché!

  7. Carlo Mauri says:

    D’accordo con la tristezza del sound dei motori, tanti anni fa alle staccate a Monza si capiva se fosse una Ferrari o una “Ford Cosworth”.. oggi tutto uguale …a proposito di elettrici ma perchè non si parla di quanto costo produrre una batteria o di quanto rame ( e dei costi di lavorazione) ci vuole per produrre un motore elettrico? L’ipocrisia della evoluzione tecnologica non ha limiti!

  8. Plinio says:

    Verissimo cio’ che scrive Bonora. Non esiste piu’ emozione nel sentire e nel vedere le nuove auto, tutte uguali, finte e senza il sound del motore!
    Perche’ si pensa solo alle auto? I tir? Gli aerei? I riscaldamenti? Le fabbriche? I trattori? La produzione si energia elettrica?

  9. Luca Maggiolini says:

    Perchè, la produzione di energia elettrica è forse più efficiente? e la produzione di un paio di tonnellate di accumulatori per ogni auto con dentro ogni sorta di elemento raro e meno raro è forse più efficiente?
    Mah….
    A me pari che lo scopo finale dei padroni dei soldi sia quello di rendere tutti meno mobili e quindi meno liberi.

  10. G. Max says:

    Voglio vedere come ricaricheremo decine di migliaia (solo decine, figurati le centinaia di migliaia!!) di auto elettriche. Dove smaltiremo migliaia di tonnellate di batterie chimiche. Sono bei giocattoloni per illusi e plagiati dalla propaganda moderna del marketing, con SCARSA mobilità e tanta fantasia digitale.

  11. El Presidente says:

    @Luca Maggiolini Si, a parità di combustibile impiegato l’efficienza è maggiore nel caso della produzione di energia elettrica che nel ciclo otto o diesel di un motore, lo dice la termodinamica. Quanto al “paio di tonnellate di accumulatori per ogni auto” … 1 tonnellata = 1.000 kg, (mille!), una Tesla model Y (quindi una elettrica con batterie sopra la media) pesa, TUTTA, 1980 kg, come farebbe ad avere dentro 2.000 kg di batterie? Non so se si è confuso con i quintali (e lì ci siamo, i pacchi batterie pesano effettivamente circa 200-300 kg) ma in caso contrario, ora che ha scoperto che servono 1/10 dei materiali che pensava riconsidererà la cosa? Non ho capito la faccenda della libertà perché non capisco chi oggi le impedisce di comprarsi un bel pick-up con dentro un bel V8 benzina… un po’ inflazionata la parola “libertà” ultimamente …

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