Foto: Josef Nierling, amministratore delegato di Porsche Consulting
Che si tratti di hardware, servizi o infrastrutture, la mobilità verticale è una nuova opportunità per trasformare il sogno dell’aviazione urbana in un mercato profittevole. Porsche Consulting offre la sua visione sulla mobilità urbana del futuro attraverso lo studio “The Economics of Vertical Mobility”, presentato in anteprima italiana al VTM (Vehicle and Trasportation Technology Innovation Meeting), la convention internazionale dedicata all’innovazione nella mobilità.
Negli ultimi 4 anni i progetti di mobilità verticale hanno ricevuto più di 6 miliardi di dollari in investimenti, i primi prototipi sono decollati per voli di prova sperimentali, e una moltitudine di aziende hanno presentato più di 200 veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL).
Per offrire a tutti l’opportunità di utilizzare un aerotaxi nel prossimo futuro con la stessa facilità con cui chiamiamo un taxi oggi, abbiamo bisogno di una rete globale di più oltre 15.000 eVTOL in più di 30 città, operanti da 1.000 a 2.500 “vertiporti”. Questo servizio potrebbe raggiungere un prezzo competitivo assimilabile a quello di una corsa in taxi (dall’aeroporto di Torino alle Officine Grandi Riparazioni il volo impiegherebbe 4 minuti e potrebbe costare 44 euro), portando così l’utilizzo giornaliero a più di mezzo milione di persone. Per fare questo però è necessario investire in tecnologia, creare un ecosistema favorevole e lavorare sull’accettazione sociale.
“Sebbene la mobilità verticale nel 2035 sarà ancora una piccola parte dei modi con cui ci sposteremo, è fondamentale far sì che questo innovativo settore sia rilevante sia dal punto di vista economico che sociale – afferma Josef Nierling, amministratore delegato di Porsche Consulting – dobbiamo raggiungere una scala tale da permettere a tutti di utilizzare gli eVTOL in città come oggi si utilizza un taxi, differentemente dall’utilizzo degli elicotteri, oggi irrilevante. Solo così – aggiunge Nierling – possiamo ottenere benefici individuali, come il risparmio di tempo negli spostamenti superiori ai 15 km, e sociali, come il supporto a persone più anziane o con disabilità che avrebbero difficoltà con altri mezzi”.
A fronte di circa 25 miliardi di dollari di investimento, suddivisi in circa il 50% in sviluppo di mezzi, 40% in infrastrutture e 10% in servizi, questo ’innovativo settore della mobilità urbana potrà generare un mercato cumulato di 65 miliardi di dollari fino al 2035, quindi con un ritorno di investimento in 10 anni.
“In Italia, il settore della componentistica automotive potrebbe beneficiare dello sviluppo della mobilità verticale, in particolare a favore di quei produttori che già oggi hanno intrapreso il percorso di trasformazione come fornitori della mobilità elettrica, inclusa l’infrastruttura di ricarica, così come di chi sviluppa tecnologie nell’ambito della guida autonoma e, in generale nella sensoristica automotive”,conclude Nierling.