Mobilità circolare: discussa a Reggio Emilia
A Reggio Emilia, presso la Sala degli Specchi del Teatro Valli, si è tenuto l’incontro “CIRCULAR MOBILITY – Il ciclo della mobilità tra sviluppo sostenibile e innovazione“. Organizzato da SIFÀ, Società Italiana Flotte Aziendali, e BPER Banca in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia, l’evento ha permesso di discutere sul nuovo concetto di mobilità circolare. Contestualmente, Nomisma ha svelato in anteprima la Survey sulle Imprese, nell’ambito dell’Osservatorio sulla Mobilità Smart&Sostenibile.
Mobilità circolare: lo studio Nomisma
Dalla ricerca, a cura di Silvia Zucconi, su un campione di oltre 200 aziende sparse in tutta Italia, emerge come anche le imprese provviste di flotta stiano destinando sempre maggiore attenzione ai temi della mobilità sostenibile in generale ed elettrica in particolare. Tra le imprese dotate di parco auto (83% del totale) il 14% annovera veicoli ibridi e il 3% quelli elettrici. Superiore la quota di chi – pur non possedendolo tali mezzi – li utilizza per gli spostamenti aziendali o per l’esecuzione dell’attività lavorativa (21% ibridi, 10% elettrici).
Perché ricorrere all’alimentazione “verde”
Il ricorso all’alimentazione “verde” è sorretto in prima battuta da motivazioni ambientali (30%) ed economiche – legate a costi e offerte vantaggiose per l’acquisto o il noleggio a lungo termine (16%) e a ridotti costi chilometrici (12%). A rendere interessante il ricorso alla smart mobility contribuiscono anche incentivi, detrazioni e agevolazioni quali esenzione dal pagamento del bollo e parcheggi gratuiti (importanti per il 24% delle aziende) e l’impatto positivo prodotti a livello di immagine aziendale (10%).
Le compagnie che non utilizzano oggi forme di mobilità ibrida o elettrica individuano nell’abbattimento dei costi di acquisto o di noleggio a lungo termine (22%), in incentivi e detrazioni per l’acquisto (18%) e nel miglioramento delle performance del veicolo (15%) i 3 principali aspetti in grado di stimolarli ad attuare il trend.
Impatto diretto sulla qualità della vita
“L’intera filiera dell’automotive impatta direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla sostenibilità ambientale della città, diventando sempre più cruciale e decisiva per superare le sfide ambientali – commenta Paolo Ghinolfi, Amministratore Delegato di SIFÀ -. (…) pertanto sarà il primo fattore imprescindibile su cui si dovrà lavorare per ottenere risultati a medio-lungo termine. Bisognerà sviluppare un ecosistema collaborativo in cui aziende leader del settore pubblico e privato e startup innovative lavorino fianco a fianco”.