di Michele Crisci, presidente di Unrae
Non ci stancheremo di ripetere che gli incentivi per l’Ecobonus debbono essere rifinanziati seguendo una strategia di lungo periodo. Ciò che deve guidare le scelte è una logica basata sulla transizione, sul percorso di decarbonizzazione e sullo svecchiamento del parco circolante.Dobbiamo imparare dai fatti e dall’esperienza, non servono interventi “stop & go”.
Secondo le stime Unrae, in assenza di interventi, il 2022 chiuderà di poco al di sopra del 2021, con circa 1.600.000 immatricolazioni. In questa situazione suscita forte sconcerto l’assenza nella bozza di Legge di Bilancio di qualsiasi misura per l’automotive, nonostante alcuni ministri e viceministri abbiano assicurato un imminente piano triennale di sostegni.
Noi continuiamo a contare sulla manovra finanziaria come strumento idoneo per un intervento strategico di medio periodo secondo le tre direttrici indicate da Unrae: rifinanziamento dell’Ecobonus; revisione della fiscalità, in particolare per la categoria delle auto aziendali; un piano per lo sviluppo capillare e omogeneo sul territorio delle infrastrutture di ricarica, con stazioni ad alta potenza nelle autostrade.