Milano e il traffico: gli errori della Giunta anti-auto

di Pierluigi Bonora

L’amministrazione comunale di Milano è affetta da astinenza da multe. Nella casse di Palazzo Marino mancano almeno 160 milioni, risultato di chiusure e divieti alla circolazione lo scorso anno a causa della pandemia. Risultato: gli ausiliari alla sosta, che si sono visti riconoscere l’ampliamento delle loro competenze, colpiranno sempre di più e senza pietà. Come sollecitato da Marco Granelli, assessore alla Mobilità (meglio dire alla Immobilità, viste le crescenti difficoltà a circolare in città).In più, ecco la volontà di reintrodurre l’Area B (sulla data si attende l’ok del sindaco Beppe Sala) e i pagamenti della sosta.

È comunque lampante che la volontà di diminuire il traffico veicolare nella metropoli, dell’attuale amministrazione e di quella precedente, è miseramente fallita. E l’aspetto più singolare deriva dal fatto che la colpa è da addebitare alle decisioni intraprese proprio da Sala, Granelli, Maran & C.Restringere le carreggiate; dipingere sull’asfalto chilometri e chilometri di piste ciclabili, molte della quali inutilizzate, rivoluzionando la viabilità; la presenza dei cantieri e i tempi dei lavori più lunghi rispetto alle previsioni; il fatto che dal 2011 non vengono realizzati parcheggi sotterranei: una sequenza di situazioni che non ha fatto altro che rendere più caotico il transito dei veicoli, vista anche la presenza spesso ingombrante dei tram. L’aggravante è poi arrivata con la pandemia che ha visto la maggior parte delle persone preferire il mezzo privato rispetto al trasporto pubblico per la paura dei contagi.

Del resto, Milano è una città con una forte presenza di pendolari, gli stessi costretti a utilizzare la propria macchina per evitare – come si è visto – di salire su treni e metropolitane affollati e sprovvisti di erogatori di gel igienizzanti. Ma non è finita: a rendere ancora più difficoltosa la circolazione sono anche gli spazi destinati ai parcheggi adibiti ora a dehors davanti a bar e ristoranti, vista l’impossibilità di ospitare i clienti all’interno per evitare rischi di contagio. E a proposito di parcheggi, ecco quelli periferici (Romolo, a esempio, nel mio caso il più comodo) a ridosso delle fermate di autobus e metropolitane requisiti per la campagna vaccinale e occupati dalle strutture dell’Esercito.

Milano, di fatto, ha visto sparire tra i 10mila e i 12mila posti macchina: una manna per gli ausiliari alla sosta che, ovviamente, non terranno conto di questo problema. Pena una lavata di capo da parte di Granelli. Quanto sta accadendo testimonia l’inefficacia delle decisioni prese: in pratica, si è fatto «volontariamente» il massimo per rendere il traffico sempre più caotico. Volontariamente? Sì, per dare sempre la colpa di tutto agli automobilisti.

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