Mi chiamo Costanza, e ho nel sangue la voglia di vincere dei Florio
Prima di iniziare a collaborare raccontandovi della mia vita da “navigatore” ovvero da coopilota, voglio presentarmi.
Mi chiamo Costanza Afan de Rivera Costaguti, romana. Papà romano, madre siciliana, e devo dire che il sangue siciliano è molto più forte di quello romano! Mia madre Giulia è figlia di Ignazio e Franca Florio, quindi nipote di Vincenzo, ideatore della famosa Targa Florio, fratello di mio nonno. Questa spiegazione perché possiate meglio capire il mio amore verso la Sicilia e le auto. Poi, completamente siciliana mi ci ha fatto sentire il sindaco Leoluca Orlando conferendomi la Cittadinanza Onoraria di Palermo.
E veniamo al dunque. Mi è sempre piaciuto guidare, anche allegramente, confesso, ma non avevo mai provato il brivido dei rally e poi delle gare di regolarità. Tutto è iniziato con i festeggiamenti per i 100 anni della Targa Florio nel 2006. Mi chiesero se avevo piacere di fare il navigatore. Non lo avevo mai fatto, ma dissi subito si. Il rito delle pratiche per il tesserino e il giorno prima eccomi sull’auto: prove del sedile, cinture, casco, tuta, scarpe, non mi sembrava vero. Era la prima volta che, da concorrente, provavo l’emozione di “correre” sul circuito delle Madonie. Il percorso già lo conoscevo in quanto, nel 1967, ero andata per la prima volta ad assistere a una “Targa”, ma da ospite. Tutto molto bello, giravo per i box, ascoltavo il rombo dei motori, parlavo con i piloti e scattavo foto. Mi ricordo che vinse Paul Hawkins su una Porsche 910-8. La differenza tra essere “ospite” e fare il navigatore è però notevole, meravigliosa. Alla partenza, quando lo speaker ha annunciato la mia presenzam ci fu un boato. La nipote di Vincenzo Florio! Un Florio che tornava in pista! Emozionante! La gara fu veramente emozionante, non solo per la difficoltà del percorso con tutte le curve e i saliscendi, ma anche per il paesaggio e per la quantità di persone che mi incitavano. Quando ci fermavamo ai controlli orari ero sommersa di abbracci e fiori, tanto che l’auto, alla fine, assomigliava di più a un negozio di fiori che a una vettura da competizione. Ammiravo la bellezza della natura, il mese di maggio è stupendo, non è caldo tutto è in fiore. Il cielo è di un azzurro indescrivibile. Naturalmente non arrivammo tra i primi, anzi … ma al traguardo erano ad aspettarmi tanti appassionati che sembrava quasi che avessimo vinto. Mi presero in braccio e mi misero sul cofano: foto, abbracci, commozione, bandiere. Il popolo siciliano è unico!
L’anno successivo ripeto l’esperienza, tutto altrettanto bello e scopro che gareggiare mi piaceva, ma non avevo e non ho lo spirito de Coubertin: mi piace gareggiare e vincere!
Allora, insieme a un caro amico creiamo “La Sicilia dei Florio, associazione per auto storiche e abbiamo iniziato a organizzare gare e tour. Gare di regolarità, altrettanto belle e appassionanti.
Costanza Afan de Rivera