Metano all’attacco, ecco tutti i vantaggi per l’ambiente

I motori a gas naturale hanno un potenziale emissivo del 27-28% in meno di anidride carbonica rispetto a quelli a benzina e la percentuale può arrivare a superare il 50% nel caso di modelli mild hybrid alimentati con una miscela al 15% con biometano, gas rinnovabile prodotto da rifiuti organici e scarti agricoli che già oggi scorre nella rete italiana.

Lo precisano NGV Italia, Assogasmetano e Federmetano, le associazioni che rappresentano la filiera della mobilità a gas naturale e rinnovabile, sulla base di elaborazioni di studi tecnici e scientifici indipendenti. Tali stime tengono in considerazione diverse tipologie di motorizzazione, dai sistemi “retrofit” (cioè originariamente alimentati a benzina e successivamente convertiti a metano) ai motori cosiddetti di “seconda generazione” (alimentati a gas naturale ma utilizzabili anche a benzina con prestazioni simili) fino alle tipologie più avanzate di “terza generazione” (che prevedono l’utilizzo di benzina ma solo in casi eccezionali e con prestazioni più basse).

Il vantaggio migliora ulteriormente se si tiene conto dei dati relativi alla filiera di approvvigionamento del gas naturale pur includendo le perdite gas lungo la stessa, come valutato da Thinkstep a seguito di analisi di tipo “well-to-wheel”, cioè dalla produzione dell’energia al suo consumo su strada.

Gli attuali motori a metano, anche quelli di terza generazione, non hanno ancora sviluppato appieno il loro potenziale in termini di riduzione delle emissioni di CO2, che può essere raggiunto ottimizzando le motorizzazioni per il solo utilizzo a gas naturale. Ulteriori vantaggi possono essere ottenuti tramite le tecnologie di ibridizzazione denominate “mild”, ossia attraverso l’utilizzo di una piccola batteria e un piccolo motore elettrico (10-15 KW) che aiuterebbero con il recupero energetico in frenata e tramite il biometano.

Questo gas rinnovabile, infatti, è compatibile con qualsiasi motore a gas naturale e con tutte le infrastrutture di erogazione esistenti, ed il suo utilizzo può azzerarne le emissioni di CO2, esattamente come nel caso delle auto elettriche alimentate con energia rinnovabile al 100%.

In Germania, il gas naturale per autotrazione contiene già il 15% di biometano, mentre in Italia – dove esso è incentivato esclusivamente per l’uso autotrazione – i potenziali di sviluppo stimati dagli analisti vanno dai 4 ai 9 miliardi di metri cubi annui. Tali quantità, utilizzate al 100% o in miscela con il gas naturale tradizionale, potrebbero alimentare quote molto elevate del traffico veicolare italiano (fino al 25%) abbattendone in modo sostanziale (dal 40 al 100%) le emissioni di CO2.

La minor quantità di anidride carbonica prodotta dal gas naturale anche nella sua forma fossile è dovuta al suo alto contenuto di idrogeno rispetto a gasolio e benzina. In virtù di ciò, la combustione del gas genera circa 56 grammi di CO2 per mega joule di energia prodotta contro i circa 73 grammi emessi da gasolio e benzina (-23/24%). Tale vantaggio si amplifica se associato all’elevato numero di ottani (110-120) che caratterizza il gas naturale e lo rende molto più competitivo a livello emissivo, soprattutto rispetto ai motori a benzina. La riduzione di CO2 si somma ai noti benefici del gas naturale in termini di qualità dell’aria, legati al sostanziale azzeramento del particolato (-97% PM10) e alla robusta diminuzione di ossidi di azoto (-75% NOx) rispetto al benzina.

NGVA Europe, con i suoi associati e l’intera filiera, è convinta della necessità di costruire un modello futuro di mobilità a zero emissioni, da raggiungere sfruttando un ventaglio di soluzioni ecologiche che soddisfino due condizioni principali: rispondere alle esigenze dei clienti e del mercato e, al contempo, essere accessibili e convenienti.

Il gas naturale, ancor più grazie al biometano ed ai suoi promettenti sviluppi, è a oggi la soluzione più immediata per rispondere a tutte queste esigenze tutelando l’ambiente e migliorando l’aria che respiriamo nelle nostre città.

 

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