Mercedes Alebri-G: affidarsi agli spiriti guida
di Cesare Gasparri Zezza
Suv Attack è l’evento che Mercedes-Benz Italia organizza almeno due volte l’anno per fa conoscere e provare l’intera gamma Suv alla stampa. In questa edizione siamo partiti da Roma a bordo di una GLE 350 de, il regular-Suv con propulsore ibrido ricaricabile, alla volta del massiccio del Gran Sasso. GLE è nata per viaggiare e capace di ottimizzare le basse emissioni di un motore Diesel di ultima generazione con una power-unit elettrica ricaricabile. Una volta lasciata l’autostrada decidiamo di mettere su off il propulsore termico e di muoverci esclusivamente in elettrico grazie alla batteria che consente un’autonomia di oltre 100 chilometri. In silenzio, attraversiamo alcuni set naturali, da quello utilizzato da Sergio Leone per girare alcune indimenticabili scene di «Continuavano a chiamarlo Trinità», al castello scelto per realizzare la versione cinematografica del «Nome della Rosa» e dal blockbuster americano «Lady Hawk».
Mentre attraversiamo una piana dove si sono radunate un centinaio di mucche, sembriamo invisibili, passiamo a pochi metri da loro senza dare alcun fastidio. Proseguendo, un monumento ci ricorda che questa era l’altopiano tanto caro a Papa Wojtyla. Veniva qui quando voleva scappare in incognito dal Vaticano per immergersi nella natura e nei suoi silenzi.
Il navigatore ci invita a svoltare: la strada si fa molto ripida, una serie di curve e sulla cima, in uno spiazzo, ecco la sagoma di una Classe G. Non una «semplice» Classe G, ma la Alebri-G, esemplare unico realizzato da Maria e Jacobo Angeles, una coppia di artisti messicani. La vettura, l’ultima evoluzione uscita dagli stabilimenti austriaci, è stata utilizzata come una tela tridimensionale per una rappresentazione di arte zapoteca. Su tutti gli esterni sono state disegnate decine e decine di alebrije, figure tipiche del folclore messicano che incarnano gli spiriti-guida ai quali è affidato il compito di assistere la vita di una persona.
Spesso, come su questa vettura, gli alebrije sono rappresentati sotto forma di animali fantastici dai colori particolarmente vivaci. Dagli specchietti retrovisori alla ruota di scorta, dal tetto alla base del pianale, queste allegre figure sono ovunque. Quando avevamo provato la Classe G sul banco di prova più duro, quello delle montagne di Graz, ci era già sembrata inarrestabile. Adesso, anche grazie all’aiuto degli alebrije chissà dove potrà arrivare.