Mercato “nero”: si eviti ora il tracollo

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

Il rimbalzo delle vendite di marzo era atteso, considerando che, al di là del giorno lavorativo in più, il confronto avviene con l’analogo mese del 2020 in cui il mercato dell’auto, con la chiusura per lockdown di tutte le attività commerciali, comprese quelle dei dealer, aveva segnato una pesantissima battuta d’arresto del -85,4%, dando inizio a cali vertiginosi di vendite e fatturati per tutte le nostre aziende.

La comparazione con i dati anomali di marzo 2020 non è molto significativa; per questo motivo ai fini di una reale comprensione delle dinamiche di mercato, soltanto guardando i dati di marzo 2019, si riesce a valutare la difficile situazione nella quale si muove tutto il settore, ancora costantemente condizionato dall’emergenza pandemica e dalle avverse conseguenze economiche e sociali: il calo sul mese è del -12,8%, mentre sul trimestre è -17,1%. Voglio, inoltre, evidenziare che il differenziale tra il primo trimestre 2021 rispetto al 2019 sarebbe stato ulteriormente negativo se non ci fossero stati gli incentivi alla rottamazione, quindi in assenza di un rifinanziamento di tali contributi, sia fascia 0-60 che 61-135 g/km CO2 (per quest’ultima residua circa un 6%), le preoccupazioni restano molto forti

Come già ampiamente illustrato nel corso dell’ultima conferenza stampa, organizzata insieme ad Anfia e Unrae, servono politiche economiche e ambientali tra loro organiche e sinergiche in grado di spingere il rinnovo del parco circolante auto, tra i più vecchi d’Europa e con anzianità media di 11,5 anni. Chiediamo un intervento urgente per continuare il percorso avviato con l’adozione dei contributi alla rottamazione per l’acquisto di veicoli fino a 135 g/km di CO2, senza abbandonare il principio cardine secondo cuitutte le ultime tecnologie disponibili contribuiscono efficacemente al taglio delle emissioni climalteranti.

Soprattutto nell’attuale congiuntura economica tali politiche sono determinanti e rappresentano una delle leve principali che generano valore aggiunto per l’Erario. Unitamente a scelte strategiche in chiave di allineamento della fiscalità sull’auto aziendale ai livelli europei e sviluppo delle infrastrutture di ricarica ultraveloce High Power Charge per veicoli elettrici e plug-in. Queste misure sarebbero, a nostro avviso, capaci di innestare la marcia giusta per un cambio di velocità, propedeutico all’uscita dalla grave crisi provocata dalla pandemia.

Tuttavia, senza un ruolo attivo e di sostegno del Governo in grado di accompagnare la transizione ecologica e rendere l’innovazione tecnologica emergente competitiva e finanziariamente sostenibile per famiglie e imprese, il mercato dell’auto, sia a monte sia a valle, è destinato ad ulteriori fragilità economiche e occupazionali.

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