Mercato Italia: da fine marzo nuovo calvario, a meno che…

I cinque principali mercati europei hanno aperto il 2021 con le vendite in «rosso». Per la Spagna è un vero crollo: -51,5%. L’Italia, con il suo -14%, può solo ringraziare gli incentivi della fascia 61-135 grammi per km di CO2 emessa, quella dei veicoli tradizionali (benzina e Diesel Euro 6 di ultima generazione). Dei 250 milioni stanziati dal precedente governo, ne restavano disponibili,  intorno a metà di febbraio, circa 130, mentre sono andati esauriti i 50 milioni riservati ai furgoni.

Le stime, guardando alla fascia di auto più richieste, vedono l’azzeramento delle risorse non oltre la metà di marzo. «Ecco perché – precisa un operatore – il nuovo esecutivo deve subito pensare a un rifinanziamento, altrimenti si assisterà, già in aprile, a una nuova caduta». Non è un caso, nel Continente, che l’Italia rappresenti il mercato con la quota più alta di vendite di auto diesel, ibride (senza la spina) e a gas.

La palla passa ora al governo di Mario Draghi, con l’auspicio che l’arrivo di nuove figure al vertice dei ministeri che avranno più a che fare con il settore, porti a un approccio finalmente razionale con i problemi da troppo tempo aperti, in primis un piano serio (e non stop & go) per il rinnovamento del parco circolante e il nodo fiscale da scogliere relativo alle auto aziendali. 

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