Mercato in picchiata: occorrono politiche mirate
di Paolo Scudieri, presidente di Anfia Le misure restrittive dovute alla terza ondata pandemica e l’incertezza del quadro economico continuano a pesare sul mercato auto europeo che, dopo un’apertura dell’anno in pesante ribasso (-25,7%), conferma un trend negativo anche a febbraio (-20,3%), il peggior febbraio in termini di volumi dal 2013.
Nel mese, tutti e cinque i major market (incluso il Regno Unito) hanno registrato un calo a doppia cifra: l’Italia riporta la contrazione più contenuta (-12,3%), seguita da Germania (-19%), Francia (-20,9%), UK (-35,5%) e Spagna (-38,4%). Complessivamente, il mercato nei major market si riduce più della media di mercato, con una flessione del 22,2% e vale il 68,2% del mercato totale.
In vari Paesi, i bassi volumi di immatricolazioni hanno toccato livelli record anche considerando che la campagna vaccinale non è ancora in una fase sufficientemente avanzata per sospendere le limitazioni alla mobilità delle persone e le restrizioni vigenti per le attività commerciali, compresi i concessionari in alcuni Paesi come Uk.
Oltre ad auspicare rapidi progressi nella battaglia contro la pandemia, anche per contenerne i pesanti effetti sull’economia, speriamo che, a livello nazionale, la definizione del PNRR, attualmente all’esame del Senato, possa presto garantire la messa in atto di un vero piano automotive per il Paese, indispensabile per affrontare la transizione della filiera verso l’elettrificazione della mobilità e per sostenere gli investimenti delle imprese nelle nuove tecnologie della green mobility e del veicolo connesso e autonomo. Strumenti di politica industriale, programmi di riqualificazione delle competenze e interventi finanziari a sostegno delle imprese sono necessari per giocare al meglio questa partita, a livello europeo e internazionale.