Mercato Europa: la verità è amara

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

Come già accaduto nel precedente mese di marzo, il mercato auto europeo risulta in notevole rialzo anche ad aprile 2021 per via del confronto la pesante flessione  di aprile 2020 (-78%), primo mese interessato per intero dalle misure emergenziali di contenimento della pandemia da Covid-19 nei Paesi europei in cui si erano perse oltre 1  milione di immatricolazioni. Questa  crescita non deve quindi trarre in inganno, perché, in realtà, il volume delle vendite del  quarto mese dell’anno in corso è inferiore di circa 300.000 unità rispetto a quello  registrato ad aprile 2019.

Tra i major market (includendo Uk), nel mese, l’Italia ha registrato il maggior rialzo (+3.276,8%), seguita dal Regno Unito (+3.176,6%) e dalla Spagna (+1.787,9%), mentre la  crescita è stata a tre cifre in Francia (+568,8%) e a due cifre in Germania (+90%). Per sostenere il recupero del mercato e dei livelli produttivi e per non interrompere il virtuoso processo di sostituzione del parco circolante più anziano con veicoli di ultima  generazione, tenendo ben presenti i target di decarbonizzazione della mobilità che l’Ue ha fissato secondo una roadmap stringente, è fondamentale proseguire con le misure di  stimolo della domanda.

In Italia, speriamo che con il Decreto Sostegni Bis – la nuova manovra da 40 miliardi per garantire un pacchetto di misure, interventi e contributi a fondo perduto da  destinare alle attività danneggiate dall’emergenza sanitaria, vengano finalmente rifinanziati gli incentivi  all’acquisto delle nuove auto con emissioni di CO2 nella fascia 61-135 g/km,  precocemente esauriti.

Contestualmente, rinnoviamo l’appello ad agire nella stessa direzione per lo  svecchiamento del parco dei veicoli commerciali leggeri vincolando il contributo  all’acquisto alla rottamazione dei vecchi mezzi, in modo che anche il comparto della  logistica urbana delle merci viva una piena ripartenza e, soprattutto, proceda  speditamente verso obiettivi di efficienza e sostenibilità, a maggior ragione visto il recente incremento degli acquisti online e dell’home delivery. 

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