Maserati Eldorado: quella volta che venne dato un gelato a Stirling Moss…
Ci sono vetture passate alla storia per i grandi successi, altre invece sono diventate vere e proprie icone per quello che hanno rappresentato, come la Maserati Eldorado, famosa per essere stata nel 1958 la prima monoposto in Europa ad essere sponsorizzata da un marchio non legato al mondo dell’automobilismo. Quello, appunto, dei gelati Eldorado.
Maserati Eldorado, il primo esempio di sponsor
Il primo esempio di sponsorizzazione moderna, dove la vettura prese i colori dell’azienda partner, abbandonando la tradizionale colorazione che la Federazione Internazionale assegnava a ogni paese. Si trattò di una vera e propria rivoluzione per l’epoca: la vettura venne commissionata dal Commendatore Gino Zanetti, proprietario dell’industria di gelati Eldorado, che voleva promuovere il marchio a livello internazionale. La monoposto venne costruita per competere a Monza nel “Trofeo dei due Mondi”: l’Automobile Club d’Italia aveva organizzato sul circuito lombardo una 500 Miglia come quella di Indianapolis, con al via i migliori piloti americani ed europei.
Una Maserati bianco panna
La Maserati venne verniciata di bianco panna, anziché di rosso. Due scritte nere Eldorado di grandi dimensioni, apparvero ai lati dell’abitacolo. L’anno prima, nel 1957, la Casa modenese aveva vinto il Campionato del Mondo di F1 con Juan Manuel Fangio, per poi decidere di ritirarsi dalla competizioni e costruire vetture da gara solo su richiesta di clienti privati. Il 29 giugno 1958, nell’autodromo di Monza la gara si svolse su tre manches che avrebbero determinato la classifica finale. Nella prima Moss arrivò 4°. Nella seconda fu 5°. Nell’ultima invece, si ruppe il comando dello sterzo e la sua Maserati terminò la corsa contro il guard-rail. Moss venne comunque classificato settimo. Iscritta alla 500 Miglia di Indianapolis nel 1959 ridipinta di rosso, Ralph Liguori non arrivò alla qualificazione, dato che stabilì il 36° tempo mentre gli ammessi al via sono 33. Con un professionista al volante, l’esito sarebbe stato diverso.