Marzo 2021: il confronto con il 2020 non fa testo

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

Dopo le performance negative di gennaio (-14%) e febbraio (-12,3%), a marzo il  mercato dell’auto presenta un segno positivo, falsato, tuttavia, dal confronto con un marzo 2020 senza precedenti in termini di performance negativa, frutto dello shock  generato dallo scoppio dell’emergenza sanitaria anche nel nostro Paese.

Trattandosi, quindi, di un confronto del tutto impari, è più sensato rapportare questo terzo mese del 2021 a marzo 2019, mese dai volumi già in  ribasso (193.662 unità), rispetto al quale le immatricolazioni risultano in calo del 12,7%, segno che gli effetti della pandemia, con l’Italia suddivisa in zone rosse e  arancioni, influiscono ancora sulla ripresa del settore, complice un quadro economico  ancora incerto che impatta anche sul clima di fiducia di consumatori e una crisi di  approvvigionamento di alcune materie prime tuttora persistente.
Ciononostante, c’è una buona notizia, visto che, con l’approvazione del DL  Trasporti, è stata concessa la proroga all’entrata in vigore della nuova disciplina del Documento Unico di circolazione e proprietà degli autoveicoli, inizialmente prevista  entro il 31 marzo e ora spostata al prossimo 30 giugno, richiesta con urgenza da Anfia e dalle altre associazioni della filiera automotive per efficientare un sistema digitale  ancora caratterizzato da criticità e disservizi. Si tratta di un segnale di attenzione nei  confronti del comparto per il quale il nostro ringraziamento va ai soggetti istituzionali che hanno ascoltato la nostra voce. Ora è essenziale che il tempo che rimane prima  dell’entrata a regime del nuovo sistema sia impiegato per un proficuo confronto tra i ministeri interessati e gli operatori del mondo automotive, al fine di superare l’impasse evitando, così, un ulteriore potenziale impatto negativo su un mercato già in difficoltà.

Un altro fondamentale passo da fare nel breve termine per sostenere la ripresa e  proseguire sulla strada dello sviluppo sostenibile è il rifinanziamento degli incentivi per  le autovetture nella fascia 61-135 g/km di CO2, prossimi all’esaurimento, e per i veicoli  commerciali leggeri, oltre a rendere strutturali, in un orizzonte temporale più ampio,  fino al 2026, l’ecobonus per le autovetture fino a 60 g/km di CO2.

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