Marelli diventa “asiatica”… solo svantaggi per l’industria italiana?
di Giuseppe Nanula*
In pochi erano a conoscenza delle intenzioni di Fca riguardo la gestione di Magneti Marelli. Tra gli addetti ai lavori giravano delle voci più o meno fondate, ma le dichiarazioni di Sergio Marchionne che volevano il brand di Corbetta blindato nell’asset torinese, smentivano tali tesi.
In men che non si dica, la cessione del brand leader dell’aftermarket alla società nipponica Calsonic Kansei, ha riacceso in noi il classico e, forse, comprensibile nazionalismo frutto di eventi del genere.
Ma dobbiamo realmente preoccuparci? Quali conseguenze avrà questa operazione?
In questo caso però il gruppo italo-americano é stato forse obbligato a mandarla in porto.
Innanzitutto Fiat é indietro sull’elettrificazione dei propri modelli, e sviluppare nuovi sistemi “homemade” da applicare al suo ampio ventaglio di prodotti, sarebbe stato anti economico. Indi serviva la liquidità necessaria per acquistare tali tecnologie da produttori già affermati da tempo in questo comparto così vitale per il futuro.
Inoltre, i successi di Renegade prima e di Compass poi hanno rinvigorito a tal punto i vertici del Lingotto, da portarli ad articolare dei progetti ambiziosi proprio su Jeep. Obiettivo? Combattere su scala mondiale il dominio della triade premium Mercedes-Bmw-Audi. Ed ecco che la vendita di MM va a rimpinguare il gruzzoletto utile allo sviluppo della gamma. Evidentemente gli attuali accordi con Bmw e Bosch riguardo il mild hybrid non bastano.
Quali saranno le conseguenze per Marelli nell’aftermarket?
Già nell’ultimo periodo, abbiamo assistito a un’improvvisa espansione di Magneti Marelli sul mercato, che ha ampliato a dismisura la varietà dei prodotti proposti, attuando, tra l’altro, una politica commerciale, davvero molto aggressiva.
É un trend che comunque coinvolge molte factory del settore: ovvero quello di occupare minuziosamente ogni nicchia di mercato, anche sconosciuta fino ad un secondo prima, al fine di scalfire le quote di mercato dei più granitici competitors. E visti i recenti risultati anche di Marelli, questa sembra essere proprio la strategia giusta.
Adesso starà a Fiat non deludere i propri afiocionados e a Magneti Marelli anticipare la concorrenza con nuove famiglie di componenti, con un occhio vigile sulla qualità.
A mio parere, talvolta sarebbe più auspicabile offrire ciò che si conosce a menadito o quasi, che linee di prodotto a cascata dalla qualità ballerina…
*Il Blog del ricambista