Mantova: Tullo Pezzo e l’amore per Bmw

Bmw come punto d’onore e come primo amore. È il filo conduttore del Museo Bmw “Tullo Pezzo” a San Giorgio Bigarello di Mantova, dove la famiglia Pezzo porta avanti da lunghi anni la cura, il restauro, la conservazione e la vendita dei modelli firmati dalla Casa bavarese. Bmw è l’acronimo di Bayerische Motoren Werke (Fabbrica Bavarese di Motori) fondata a Monaco di Baviera nel 1917 per costruire motori aerei destinati all’impiego bellico nella Prima Guerra Mondiale.

Appassionato ed esperto di aeronautica era anche Tullo Pezzo, che nel 1964 avviò la concessionaria Bmw di Mantova. “Durante la Seconda Guerra Mondiale nostro padre aveva sviluppato una buona formazione tecnico-meccanica applicata ai motori aeronautici che si rivelerà preziosa negli anni a venire”, raccontano i figli Davide, presidente del consorzio di AsConAuto- DOC Mantova – Vicenza – Verona- e vicepresidente AsConAuto Logistica, e Riccardo che insieme ai nipoti Nicolò e Edoardo, rappresentano la seconda e la terza generazione della famiglia. Piano piano, come spesso capita a chi ama il proprio lavoro, la memoria dei padri ha chiesto ai figli e ai nipoti di essere rappresentata.

Nel 2005 è nata così la bella collezione che annovera una ventina di auto e quindici moto, tutte restaurate con cura grazie a una squadra di sapienti artigiani. La prima auto riportata allo stato d’origine è stata una 326 del 1938, acquistata da Tullo Pezzo agli inizi degli anni Ottanta. Molto impegno ha richiesto anche la 335 cabrio del 1939 che ha sfilato al concorso di Villa d’Este nel 2012.

“Intanto siamo diventati la concessionaria Bmw più longeva in Italia. E nel corso degli anni siamo andati a caccia di molte auto vendute a clienti e amici di papà, le abbiamo riacquistate e sottoposte a meticolosi restauri. Molte hanno conquistato la Targa Oro dell’Asi”, raccontano i fratelli Pezzo. Tra le molte auto in esposizione ci sono la 3000CSI e la 2002Tii del 1972, la M3 del 1987 e una rarissima Z8, costruita dal 1999 al 2002, e venduta in numero limitato. Altro modello particolare è Isetta, la famosa microvettura prodotta dalla Casa italiana Iso di Bresso dal 1953 al 1956 e successivamente, su licenza, da Bmw, dal 1955 al 1962. Ancor oggi è considerata la prima automobile al mondo prodotta in serie a basso consumo di carburante, costruita per favorire la mobilità di un mondo che voleva muoversi, conoscere, viaggiare.

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