Maggio con un po’ di luce, ma l’ottimismo è ben lontano

di Franco Fenoglio*

La caduta del mercato dei veicoli industriali per i primi cinque mesi del 2019 si attesta al -6,7% rispetto allo stesso periodo del 2018 (10.776 unità contro 11.545). Nel comparto dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t, l’andamento rilevato registra a maggio +11% rispetto al maggio 2018 (con 1.862 unità immatricolate contro 1.677) segnando un recupero ancora più evidente, per quanto anche qui la stima dei primi cinque mesi del 2019 rimanga negativa, con -7,6% sullo stesso periodo del 2018 (8.806 unità immatricolate contro 9.532).

Non siamo rimasti sorpresi nell’apprendere l’esito della rilevazione. Riteniamo che il risultato possa dipendere da una serie di concomitanze, come, ad esempio, lo smaltimento delle scorte prima dell’entrata in vigore di nuove norme sull’allestimento obbligatorio dei veicoli industriali con cronotachigrafo intelligente dal prossimo 15 giugno, oppure la riattivazione del superammortamento anche per i veicoli pesanti.

Come si vede parliamo di cause contingenti, perché la situazione strutturale del comparto non consente alcun ottimismo al di là del dato mensile di maggio, che deve essere considerato un’eccezione e, alla luce delle ragioni evidenziate, anche giugno potrebbe registrare un andamento simile.

In altri termini, gli elementi di confusione e incertezza che assediano questo risultato positivo di maggio sono sintomi di una situazione grave: stretto tra la necessità di rinnovare il parco e la scarsità e discontinuità delle risorse dedicate, il mercato reagisce in modo scomposto. La cura vera sarebbe una politica strutturale di sostegno, che – prevedendo misure in favore della rottamazione e definendo automatismi di legge che ripartissero annualmente le risorse per gli investimenti in automatico – sottraesse definitivamente l’autotrasporto all’incertezza degli attuali interventi di sostegno.

Un esempio per tutti: il 15 aprile scorso è finito il periodo di presentazione delle domande per gli investimenti relativi all’annualità 2018, ma non è ancora stata avviata la formalizzazione degli strumenti normativi necessari all’avvio delle procedure per l’annualità 2019. Un vuoto colpevole, che non solo aumenta l’entropia del sistema e lo avvicina progressivamente al collasso, ma non consente nemmeno una lettura convincente dei dati e, quindi, un’attendibile previsione basata sui medesimi. Questo, mentre il parco continua inesorabilmente ad invecchiare oltre ogni limite, con conseguenze pesanti soprattutto in termini di sicurezza e sostenibilità.

*Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae

 

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